Katharina Miroslawa: la “mantide” ora fa la traduttrice a Vienna GUARDA Dalle "notti folli" al fashion design

Un anno dopo essere uscita dal carcere della Giudecca l’ex ballerina polacca condannata per l’omicidio dell’industriale Carlo Mazza si racconta: «All’inizio non sapevo gestire tutta questa libertà. Ora ho cominciato a conoscere persone»

VENEZIA. Poco più di un anno dopo essere uscita dalla porta del carcere femminile della Giudecca, a Venezia, ed essere tornata definitivamente libera, Katharina Miroslawa, 52 anni, vive a Vienna e fa l'interprete part-time per un'azienda informatica.

«In questo momento sto traducendo alcuni documenti dall'italiano al tedesco per la presentazione di un software», racconta l'ex ballerina polacca, condannata nel '93 a 21 anni e 6 mesi quale mandante dell'omicidio dell'industriale Carlo Mazza, suo amante, il cui cadavere venne ritrovato a Parma il 9 febbraio 1986, a bordo di una Renault coperta di neve. Fu uno dei gialli che tennero banco sui giornali tra la fine degli anni '80 e primi '90.

Secondo le tesi dell'accusa, movente dell'assassinio furono due polizze sulla vita, per oltre un miliardo di vecchie lire, che Mazza aveva stipulato a suo favore. Un'ipotesi da lei sempre respinta. «Sulla revisione del mio caso non mollo, sarà un po' come puntare sul rosso o il nero», continua a dire battagliera.

Dopo 12 anni di carcere, passati in gran parte alla Giudecca di Venezia, e uno in affidamento ai servizi sociali, il 25 giugno 2013 ha lasciato per sempre la galera. E se ne è andata nella capitale austriaca, dove vivono i genitori. Su questo primo anno di libertà, Miroslawa spiega di essere stata nei primi mesi «un po' confusa e disorientata: avevo bisogno di capire, imparare a gestire tutta quella libertà dopo 13 anni. Poi ho cominciato a conoscere persone e ad allargare le amicizie».

Suo figlio, Niki, non è con lei: oggi ha 34 anni e vive ad Amburgo con la compagna e una figlia di 7 anni. Alla Giudecca si era specializzata come stilista di borse: «Non ho abbandonato quelle strade, spero di trovare qualcuno che mi dia delle prospettive. Mi è stato proposto anche di vendere vini italiani - aggiunge - e mi piacerebbe piazzarli in Polonia».

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