Jesolo vuole la spiaggia naturista
JESOLO. Sempre più nudi alla meta. La giornata ecologica di domenica, con il primo sbarco in assoluto sulla spiaggia di Jesolo dell'associazione naturisti è stato un successo. Se non altro perché, al di là della pulizia della spiaggia e dell'entroterra, hanno lanciato un messaggio forte e chiaro: «Non vogliamo più essere relegati in qualche spiaggia nascosta». Obiettivo Jesolo lido con una spiaggia per naturisti già dal 2014.
Tanti lettori si sono messi in contatto esprimendo il loro parere nel sondaggio lanciato sul sito della Nuova di Venezia e Mestre. Una schiacciante maggioranza, oltre il 70 per cento, è per avere questa spiaggia a Jesolo, nella zona del lido, e non più verso la laguna del Mort in territorio di, Eraclea, ma di competenza jesolana, dove il naturismo viene praticato come consuetudine ormai consolidata nei decenni, non senza qualche problema. In pochi si sono detti contrari perché l’area non sarebbe idonea per la vicinanza di famiglie in vacanza. Ma il sondaggio è stato appena lanciato e quindi non è detto che nei prossimi giorni le cose non possano cambiare.
Il presidente dell'Anaa, associazione naturisti altoatesini del Veneto, Daniele Bertapelle che assieme a Greenpeace ha riunito una sessantina di persone, per poi raccogliere circa 70 enormi sacchi di immondizia tra vetri, lattine, pezzi d'auto e un po' di tutto è soddisfatto dell’esito della manifestazione. Il sindaco, Valerio Zoggia, li ha accolti con l'assessore al turismo, Daniela Donadello, quindi il promotore della spiaggia naturista, il consigliere Alessandro Perazzolo. Hanno ripulito Jesolo, poi si sono recati al Tropicarium park per vedere una mostra e raccogliere offerte per gli animali abbandonati.
«Cercheremo di venire incontro alle richieste del'associazione», ha detto il sindaco Zoggia, «e di creare le premesse per una vera spiaggia naturista».
Il prossimo passo, nella redazione del Pat, piano di assetto del territorio, ora nelle mani dell'assessore all'urbanistica, Otello Bergamo, è quello di trovare spazi per villaggi tematici, tra cui uno appunto naturista e con la sua spiaggia. È già in corso una trattativa privata con un camping, il Waikiki in zona Pineta, ma potrebbero essere individuate anche altre soluzioni. La legge impone a 50 metri di distanza di segnalare l’area, poi l'autorizzazione spetta al Comune per le concessioni. Ci sarebbe la zona franca della battigia come ostacolo, ma potrebbe essere sormontato a seconda della sensibilità dell'amministrazione comunale. I naturisti potrebbero così uscire dal villaggio, ovunque sia, andare nella loro spiaggia e tuffarsi come mamma li ha fatti. «Noi ci crediamo», ha detto Perazzolo, «Jesolo ha una straordinaria opportunità in termini di immagine e target turistico. L'amministrazione è stata sensibile,siamo a buon punto. Sarebbe l'ultimo vero tabù infranto, dopo che l'ex sindaco Francesco Calzavara diede il via libera alla prima esperienza alla laguna del Mort.
Giovanni Cagnassi
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