Jesolo, terremoto tra gli albergatori, sconfessato Rizzante

Azzerati i vertici dell’associazione: il presidente paga la linea morbida con il Comune sull’imposta di soggiorno

JESOLO. Rizzante messo in minoranza, l’assemblea infuocata dell’Associazione jesolana albergatori (Aja) manda a casa il presidente. Al termine dell’assemblea straordinaria convocata ieri per discutere l’esito degli incontri che il consiglio direttivo aveva affrontato con il Comune sull’imposta di soggiorno, la votazione ha stabilito le dimissioni del presidente Alessandro Rizzante e, di conseguenza, anche dei consiglieri che hanno deciso, per senso di responsabilità, di rassegnare le proprie.

Già nominati i componenti del comitato provvisorio che avrà il compito di portare avanti l’ordinaria amministrazione e convocare l’assemblea per l’elezione del nuovo consiglio e del nuovo presidente Aja. Si tratta dei quattro “saggi” Fabio Sartorato, Alessandro Martin, Alessandro Peruch e Remo Morasso: traghetteranno l’associazione in questa tempesta.

Ne fa le spese il presidente Rizzante, giudicato troppo “vicino” al Comune e non determinato a sufficienza nel contrastare gli aumenti dell’imposta che ha voluto la giunta di Valerio Zoggia. Mai l’Aja ha vissuto un simile scontro intestino, sacrificando un presidente moderato e di comprovata esperienza e competenza quale Rizzante. L’assemblea si è aperta con l’esposizione da parte del presidente di tutti i passaggi seguiti in questi giorni di tensione per cercare di ottenere la rimodulazione delle tariffe già a partire dal 2018.

Ma ha trovato di fronte un muro contro cui si è schiantato, rifiutandosi di dimettersi e andando al voto che si è voluto a scrutino segreto, nonostante alcune prese di posizione manifeste, come quella di Luca Boccato che mai ha perdonato la malleabilità di Rizzante nel rapporto con Zoggia.

«È stato, però, possibile», ha ricordato Rizzante in assemblea, «ottenere un’apertura di dialogo con la stessa giunta, che sarebbe stata formalizzata con un protocollo d’intesa steso di comune accordo».

Poi Rizzante non ha più voluto rilasciare dichiarazioni. L’assemblea, molto partecipata, ha evidenziato l’amarezza di non essere riusciti ad ottenere la rimodulazione. C’è stata la sospensione di qualche minuto e poi si è votato a scrutinio segreto, voto che ha sancito le dimissioni della presidenza, a seguito delle quali tutto il consiglio ha deciso di fare un passo indietro, obbligando l’assemblea, come da statuto, a nominare il comitato provvisorio, per convocare una nuova assemblea di nomina. Ne consegue che il protocollo d’intesa e tutto ciò che riguarda l’imposta di soggiorno, ormai per il 2019, sarà ridiscusso dal nuovo consiglio e dal nuovo presidente Aja tra un paio di mesi. L’esito dell’assemblea di ieri non era scontato e, anzi, molti ritenevano che una maggioranza silenziosa avrebbe appoggiato la linea moderata di Rizzante. Sembra non sia stato perdonato il fatto che, secondo alcuni pareri di esperti avvocati acquisiti nelle settimane scorse, sarebbe stato possibile percorrere le vie legali per portare il Comune a più miti consigli.

In realtà Rizzante aveva strappato alcune importanti garanzie dopo che, in lacrime, alla vigilia di Natale aveva raccontato tutta la sua amarezza per il punto di scontro raggiunto in associazione.

Tra queste poteva esserci anche la certezza di 1 milione di euro da destinare al consorzio di promozione. Ora le conseguenze per tutte le partecipate potrebbero essere gravi, compresa la Jesolo Turismo e il suo consiglio.

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