Jesolo Pineta, ripascimento ritardato

Sopralluogo di Comune, Genio civile e Federconsorzi. Cattai: «Spiaggia pronta a fine maggio»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - MAREGGIATA IN ZONA PINETA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - MAREGGIATA IN ZONA PINETA

JESOLO. Ultimi sopralluoghi: la spiaggia della Pineta è ancora osservata speciale dal Genio Civile e dal Comune con la Federconsorzi di Jesolo. Con la Pineta, tutto il litorale est di Jesolo, ovvero quello maggiormente colpito dalla mareggiata dei giorni scorsi. Ormai è certo che non potrà essere rispettata la previsione di metà maggio per completare il ripascimento della zona est del lido, in particolare la Pineta di Jesolo.

Ci vorrà almeno una settimana in più per completare la zona della Pineta erosa anche quest’anno dalla mareggiata. 50 mila metri cubi di sabbia accantonati dal Genio Civile e prelevati alla foce del Piave se ne sono andati via con le onde dell’ultima mareggiata, causando danni per quasi 100 mila euro. Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, non sembra però preoccupato: «La situazione è complessivamente buona anche perché dovremmo riuscire a cavarcela con la sabbia che abbiamo a disposizione e che è stata messa da parte».

Stagione a rischio dopo la mareggiata
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - MAREGGIATA IN ZONA PINETA

La Regione, che ha costantemente monitorato le condizioni del litorale con l’assessore all’ambente Bottacin, confermerà le risorse a disposizione. Lo stesso assessore regionale all’ambiente, nei giorni scorsi, aveva espresso comunque perplessità sui rimedi strutturali che potranno essere adottati il prossimo anno a stagione finita. Questo vale per le soluzioni dei pennelli in roccia perpendicolari alla spiaggia, così come le dighe soffolte parallele al litorale, adottate ad esempio a Sottomarina, che non hanno retto così bene la potenza del mare.

La mareggiata si mangia la spiaggia di Jesolo
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - MAREGGIATA IN ZONA PINETA

Comunque sia, infatti, saranno necessari ripascimenti e per questo la soluzione strutturale migliore non è ancora stata individuata. Sono ad esempio stati sperimentati i Reef Ball in alcuni tratti di spiaggia gestiti dai privati al lido, quali barriere coralline artificiali simili alle soffolte, ma gli esiti al momento non sono stati resi noti. Jesolo dunque dovrà scegliere tra dighe sommerse e pennelli in roccia, oppure un insieme di entrambi.

I Reef ball erano stati al centro di un convegno organizzato dal Tropicarium Park di piazza Brescia per lanciare questa ipotetica soluzione di ripascimento naturale. Gli organizzatori avevano chiamato a Jesolo l’università di Napoli a spiegare l’efficacia delle barriere coralline artificiali. Ma questa ipotesi era stata messa da parte anche per i costi che la Regione deve sostenere. Per il momento il pensiero va alla stagione estiva ormai alle porte con il solo ripascimento meccanico, ovvero l’apporto di sabbia che sarebbe garantita dal Genio Civile con ulteriori prelievi di sabbia alla foce del Piave, che ne aveva bisogno per il transito delle imbarcazioni, e attendendo che il mare riporti naturalmente la sabbia erosa. «Avremo sicuramente dei ritardi nel completamento degli interventi in Pineta», conferma il presidente della Federconsorzi Renato Cattai, «all’incirca di una settimana rispetto alla metà di maggio inizialmente prevista. Ma complessivamente possiamo confermare che non ci saranno problemi nel garantire il completamento del ripascimento dell’arenile».

 

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