Jesolo, parla il presunto stalker: «Sono innamorato di Lara Comi, mai le avrei fatto male»

JESOLO. «Ero e sono innamorato di Lara Comi, ma mai le avrei fatto del male».
Giovanni Bernardini, l’imprenditore jesolano di 47 anni arrestato per stalking dopo le denunce dell’europarlamentare di FI Lara Comi, ha parlato dal carcere di Lecco dove è ancora rinchiuso dopo l’arresto della polizia allo stadio della città brianzola. Ha violato il divieto di avvicinamento all’europarlamentare, alla quale voleva consegnare un anello con brillante. Un divieto deciso dal tribunale di Busto Arsizio dopo 8 denunce di Comi seguite a 9 mesi di pedinamenti, telefonate e messaggi. Assistito dall’avvocato di Jesolo, Pierpaolo Alegiani, Bernardini si difende.
«Io non ho mai avuto un contatto con lei», ha spiegato al suo legale nel primo incontro, «per esempio mai sono entrato nella sua auto, né l’ho toccata. Certo, ho sbagliato perché ho violato quel provvedimento, ma volevo darle l’anello come pegno del mio amore. Ho esagerato nel corteggiarla per il sentimento che provo. Le ho regalato due volte dei fiori e dei dolci, e in quell’occasione lei mi aveva ringraziato al telefono. E poi ero suo “amico” su Facebook e mai mi aveva tolto l’amicizia. Attraverso i social, sono venuto a conoscenza, come tutti potevano, degli appuntamenti cui partecipava e magari la raggiungevo sperando d’incontrarla. Nulla di più».
L’avvocato sta studiando accuratamente il caso da qualche giorno, quando Bernardini lo ha nominato legale di fiducia affidandosi così a uno degli avvocati di punta della sua città. «Ho depositato un ricorso al Tribunale del Riesame», dice Alegiani, presentatosi a Lecco in doppiopetto antracite e sfavillante papillon, «il mio assistito era sereno e tranquillo, cosciente di quanto accaduto e sollevato di poterlo raccontare finalmente. Il passo successivo sarà eventualmente la Cassazione. Resta il fatto che non ha precedenti, è una persona per bene, per nulla pericolosa o violenta. Esisteva questo contatto via Facebook, approfondiremo anche le telefonate intercorse. Lui ha capito di aver sbagliato nel violare il provvedimento di allontanamento, ma lo ha fatto per consegnare un regalo prezioso quanto importante. Non aveva una pistola, ma un anello con brillante. Non so quante donne odierebbero uno stalker che vuole regalare un anello con brillante. Sulla base di tutto questo non credo che il carcere preventivo sia una misura necessaria, al di là che Bernardini abbia compreso di aver sbagliato e di essere andato oltre».
Intanto Comi, molto richiesta, è stata ospitata in varie trasmissioni televisive di punta, ha raccontato più volte la sua storia, fatta di persecuzioni e ossessivi pedinamenti.
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