Jesolo, ora i bagnini chiedono l’assicurazione

L’indagine aperta in seguito alla morte del giovane Malick pone il caso. Il sindacato: «Copertura civile e penale»
DE POLO - TOMMASELLA - JESOLO - DIAGNE ELHDJI MALICK
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Assicurazione civile e penale per gli assistenti ai bagnanti al lido di Jesolo. La chiede con forza il segretario del sindacato Fiadel, Sandro Gritti, a tutela dei guardiaspiagge anche dopo il decesso del 23enne Malick Diagne che si era tuffato da un pedalò il 15 agosto ed è stato ritrovato il giorno seguente senza vita. I due assistenti ai bagnanti della società partecipata dal Comune, Jesolo Turismo, sono stati indagati dalla Procura.

Uno solo era però in servizio nella pausa pranzo ed è stato poi aiutato dai guardiaspiagge della torretta vicina gestita da un’altra società. Difesi dall’avvocato Rodolfo Marigonda, stanno costruendo la loro difesa rappresentando che è stato fatto tutto il possibile e che la circostanza che il motore del gommone non fosse partito subito quando è stato acceso risulta ininfluente.

L’assistente ai bagnanti in servizio, atleta e ottimo nuotatore, si è immediatamente tuffato per non perdere tempo prezioso. Ma l’acqua era torbida, a causa di una precedente burrasca, e nessuno degli amici sul pedalò era riuscito a trovare il ragazzo 23enne quando si è immerso, nonostante fossero quelli che per primi avrebbero potuto prestare soccorso con efficacia. L’acqua era profonda circa 2 metri e mezzo e il corpo si è probabilmente adagiato sul fondo. Questa la strategia difensiva.

«Gli assistenti ai bagnanti hanno fatto tutto il possibile», conferma Gritti, «ma ora si pongono molti problemi, tra cui le dotazioni, gli orari, la presenza di assistenti ai bagnanti nelle pause con più personale e l’assicurazione».

Il presidente di Jesolo Turismo Spa, Alessio Bacchin, interviene dopo questa polemica sollevata dal sindacato. «Ho letto imprecisioni, inesattezze e vuote polemiche circa il servizio di assistenza ai bagnanti e ritengo doveroso fare chiarezza sul punto», dice, «e devo sottolineare il livello di eccellenza raggiunto nella sicurezza dei bagnanti e dei fruitori della spiaggia a Jesolo. Il servizio nel nostro litorale non solo rispetta tutte le ordinanze e le normative del settore ma, che sia fornito dalla Jesolo Turismo o dalle altre società private, rappresenta un punto di riferimento sia a livello nazionale che internazionale. Poche sono, infatti, le località che mettono in campo ogni trecento metri una torretta dell’altezza di 5 metri per avere la migliore visuale, un mezzo nautico a motore per un rapido intervento e un defibrillatore per la rianimazione con personale qualificato per il suo utilizzo».

«Per quanto riguarda la Jesolo Turismo», aggiunge, «la professionalità dei nostri assistenti è garantita e per incentivare i comportamenti virtuosi la società ha posto in campo da un lato, oltre a quanto sopra, un severo disciplinare e, dall’altro, superminimi e premi legati al risultato. Posso comprendere le paure degli assistenti ai bagnanti, sollevate soprattutto dal clamore del tragico e sfortunato evento di Ferragosto, ma ho piena fiducia nella loro professionalità e sul fatto che le dovute indagini faranno chiarezza sulla correttezza del loro operato. Come già detto, la società non ha mai voltato le spalle a nessuno e siamo sempre stati disponibili al dialogo nei dovuti modi, con i necessari interlocutori e nelle opportune sedi». —





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