Addio all’architetto Giacchetto, anima della Jesolo anni ’70

Il professionista, 72 anni, era ricoverato all’ospedale di Mestre a causa di una emorragia cerebrale. Gli amici: «Negli anni d’oro delle discoteche era stato un abile barman alla Villa»

Giovanni Cagnassi
L’architetto Roberto Giacchetto
L’architetto Roberto Giacchetto

Era ricoverato all’ospedale di Mestre a causa di un’emorragia cerebrale, è morto a 72 anni l’architetto Roberto Giacchetto. Fratello del compianto Renato Giacchetto, che fu presidente nazionale del Silb Confcommercio e gestore di noti locali della notte tra cui la discoteca Villa.

Per la famiglia Giacchetto, un altro lutto che ha coinvolto tutta la comunità di Jesolo. Roberto lascia la moglie Mirella e i figli Laura e Simone. Una famiglia unita e stimata a Jesolo. Negli anni ’70 e ’80 era stato un abile barman in discoteca, in particolare alla Villa, e poi aveva proseguito con la sua carriera di professionista nello studio di architettura con altri soci conosciuti, in particolare Wainer Barbati.

Amava lo sport, soprattutto il nuoto ed era il presidente del gruppo Master alla piscina di Jesolo lido, molto amato dagli iscritti anche fuori provincia, dove aveva partecipato a diverse competizioni sempre con spirito agonistico e tanta passione. Roberto era una persona gioviale che amava soprattutto la compagnia dei tanti amici.

Così lo ricordano i vecchi amici, che con lui avevano condiviso il periodo dell’adolescenza. «Roberto era per prima cosa una persone per bene», dice Gianfranco Ambrosin, anche lui per anni gestore di locali della notte tra Jesolo e Cortina, «da giovani, negli anni ’70, andavamo a ballare il pomeriggio alla Villa e sono ricordi meravigliosi di quei tempi memorabili della Jesolo famosa in tutta Italia per le discoteche e i locali. Lui era diventato poi anche un bravo barman. È sempre stato una persona molto corretta, dalle doti straordinarie che sapeva poi riconoscere anche nelle altre persone con le quale aveva subito forte empatia. Negli successivi, una volta divenuto adulto, aveva proseguito la sua strada come professionista nel suo settore specifico, architetto nella studio in cui lavorava e dove era riuscito a dimostrare le sue capacità sempre con quello stile che lo ha contraddistinto sin da quando era ancora molto giovane». Chiude: «Mancherà a tutti noi e a quelli della sua classe, con i quali avevamo organizzato un emozionante ritrovo».

Non sono stati fissati i funerali.

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