Jesolo, l'oste Lorenzon: «Arrestato e trattato da delinquente, voglio il risarcimento»

Era stato fermato in piazza San Marco per ubriachezza molesta dai militari dell’esercito. Il giudice di pace: non colpevole 

VENEZIA. Lo avevano arrestato la notte di Santo Stefano del 2018 in piazza San Marco. Mauro Lorenzon, oste jesolano, oggi gestore della “Mascareta”, ha provato la sua totale estraneità a quella incredibile vicenda che lo aveva visto suo malgrado protagonista assieme alla moglie e gli amici.

I militari dell'esercito, durante il servizio di controllo in piazza San Marco, lo avevano fermato per ubriachezza molesta. Era assieme alla moglie Nadia e lo chef stellato Raffaele Alajmo con la sua compagna. Scherzava in modo un po' esuberante con la moglie, attirando così l'attenzione di un passante che ha chiamato subito i militari pensando a molestie o altri reati, visti l'abbigliamento sgargiante e il comportamento un po ' sopra le righe del famoso. I militari lo hanno fermato chiedendogli se avesse bevuto. E lui, con la sua ironia proverbiale, aveva ammesso il fatto. La tensione era aumentata con il passare dei minuti e Lorenzon era finito in manette, portato subito in Questura per identificazione e controlli.

A nulla era valso spiegare che la donna era sua moglie, che lui non la stava assolutamente molestando. Lorenzon era stato ritenuto alterato e infine ammanettato. Il suo legale, l'avvocato di San Donà Luca Pavanetto, ha presentato ricorso al giudice di pace che ha riconosciuto la sua non colpevolezza ed estraneità ai fatti.

Ora il legale è pronto per una richiesta di risarcimento da mezzo milione di euro. «L'azione dei militari è apparsa dal tutto arbitraria e infondata e il mio cliente è stato trattato come un delinquente senza alcun motivo. Ora affronteremo anche il processo penale visto che è stato accusato persino di resistenza a pubblico ufficiale in quella folle notte che si è trasformata in un incubo».

Lorenzon, con l'immancabile papillon, il look estroso e le scarpe di colore diverso una dall'altra, ricorda i momenti di tensione esplosa in pochi minuti: «Non so come, ma quella sera mi sono trovato in manette accompagnato in Questura dove sono rimasto tutta la notte. È stato solo un equivoco, ma certo per me e mia moglie anche un'esperienza tremenda».

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