«Jesolo, l’isola pedonale resta»

Zoggia scrive al ministro Minniti sulla questione sicurezza: necessari più agenti e un presidio notturno
piazzetta casa bianca - - Via Bafile piena di gente venerdi' dopo mezzanotte nel cuore della prima notte bianca a Jesolo C'erano anche molte famiglie con bambini e carozzine al seguito (fotoservizio Gavagnin)
piazzetta casa bianca - - Via Bafile piena di gente venerdi' dopo mezzanotte nel cuore della prima notte bianca a Jesolo C'erano anche molte famiglie con bambini e carozzine al seguito (fotoservizio Gavagnin)
JESOLO. Zoggia scrive al ministro Minniti per la questione sicurezza Jesolo nella stagione estiva 2017. Un tema ricorrente che è stato affrontato anche di recente con il questore e i vertici di polizia di Stato e carabinieri oltre che la polizia locale.


La lettera ieri è stata inviata anche a prefetto, questore e vertici delle forze di polizia del territorio. La chiusura totale dell’isola pedonale al lido appare impossibile, soprattutto arrivati a questo punto della stagione estiva, ed era stato uno degli argomenti affrontati con il questore pochi giorni fa in merito alle misure antiterrorismo. In assenza di un piano viario specifico, pertanto, viene esclusa questa ipotesi che era stata affrontata per motivi di sicurezza. E il sindaco ha ricordato al ministro l’importanza di questa strada centrale della città, fondamentale di giorno per il transito dei mezzi commerciali, la notte, con la chiusura al traffico, per chi vuole riposare e per le attività turistiche. L’interdizione totale al transito verrebbe pertanto accantonata nonostante le esigenze di sicurezza manifestate.


Si era parlato di mezzi di grandi dimensioni ai principali accessi, di barriere mobili e controllate elettronicamente, di presenza fissa degli agenti della polizia locale, altra cosa impossibile alla luce delle dotazioni di personale che non lo consentirebbero. «Non abbiamo il tempo», ha spiegato il sindaco, Valerio Zoggia, «anche perché l’acquisto dei materiali implicherebbe lo stanziamento di risorse, una gara e tutto quanto serva per realizzare delle barriere fisiche».


Il sindaco concorda nel proseguire con i lavori del tavolo tecnico, con un piano specifico anche per la viabilità alternativa, al fine di trovare tutte le soluzioni possibili per la sicurezza, compito che spetta in ogni caso allo Stato con il quale il Comune vuole comunque collaborare. Poi prosegue con la questione piazza Mazzini.


La richiesta, visti i problemi di ordine pubblico fino a piazza Aurora, è quella di un presidio fisso dalle 22 alle 6 del mattino. «Il presidio», spiega il primo cittadino, «consentirebbe la normalizzazione di questa zona dopo gli episodi di violenza legati al mondo della spaccio di stupefacenti. E ha ricordato gli ultimi ferimenti di agenti della polizia locale. Resta aperta la questione dei rinforzi stagionali, i 18 agenti ritenuti insufficienti per garantire un reale controllo del territorio in piena stagione e con milioni di presenze. I numeri si sono ridotti progressivamente e per questo le polemiche si sono nuovamente accese per la sicurezza e l’ordine pubblico su tutto il litorale jesolano. Gli interventi, infatti, sono in un territorio molto vasto che comprende anche Eraclea Paese, con Eraclea Mare, e Cavallino Treporti, oltre all’entroterra sandonatese. Per questo le categorie, attività turistiche e i cittadini invocano altri rinforzi soprattutto al commissariato della polizia in via Sassaro.


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