Jesolo, la furia dei trecento contro lo stop alla movida
JESOLO. Ancora proteste in piazza Mazzini, invasione di trecento giovani sabato notte che inneggiavano contro l'ordinanza che ha spento la musica e messo in ginocchio quattro locali del lido. La Capannina, Le Vip, Gasoline e Primafila devono chiudere alle 2 di notte e non possono più far ascoltare musica. I giovani si sono radunati verso le 2.30 della notte tra sabato e domenica, un "flash-mob" abbastanza lungo con un contorno di trombe da stadio, cartelloni, grida. "Facciamo quello che vogliamo", gridavano all'indirizzo degli albergatori e residenti che ritenevano responsabili della sottoscrizione dell'esposto redatto dagli avvocati Valentina Gasparini e Luigi Ravagnan.
Qualcuno se l'è presa anche con il sindaco e la giunta. Poi altre urla e cori provocatori. Di certo non sono arrivati in piazza Mazzini per caso. E neppure la polizia di Stato, che con la polizia locale è sopraggiunta subito e ha identificato anche alcuni dei manifestanti. Rischiano denunce per disturbo della quiete e per la manifestazione non autorizzata. Si vedrà.
In piazza Mazzini si è avvicinato il consigliere comunale e capogruppo di maggioranza Alessandro Perazzolo. «Ho visto la manifestazione di protesta» dice «Questo è il risultato di una sentenza troppo pesante, mi metto nei panni di quei dipendenti che si trovano senza lavoro o decurtato lo stipendio. Molti di loro fanno affidamento sulla stagione estiva per vivere. Dobbiamo capire che Jesolo è una città turistica ed è giusto rispettare delle regole, ma non stravolgerle per mettere in ginocchio delle attività così importanti per la città e il turismo».
Gli albergatori e residenti non hanno fatto una piega, nessuno è caduto nella provocazione che dura da almeno un paio di notti dopo che l'ordinanza di sequestro del gip di Venezia, è stata emanata. I sottoscrittori dell’esposto hanno evidenziato che già da quando la musica è stata spenta e i locali chiudo alle 2 di notte, come da ordinanza, le cose sono cambiate. Sempre dalle file della maggioranza, il capogruppo del Pd, Damiano Mengo. «Fermo restando», dice «che deve vigere in assoluto il rispetto delle regole, sapendo che da qualsiasi parte la si guardi a farne le spese non è solo l'economia di alcuni locali, ma anche la socialità di un punto nevralgico di Jesolo, il Pd ritiene che sanzioni e multe andavano applicate in modi e tempi diversi e sostituite con sanzioni pecunarie e ritardi nelle aperture della prossima stagione. Esistono poi tecnologie di diffusione sonora che limitano al massimo l'impatto acustico, ad esempio l'uso di pannelli acustici a soffitto. Una continua ricerca serve a utenti, turisti e residenti. In ogni caso è un colpo al turismo in un' annata già debole».
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