Jesolo, falsi permessi: arrestati tre poliziotti e cinque immigrati

Avrebbero favorito l’ingresso in Italia di immigrati senza titolo. Tra gli arrestati un noto ristoratore indiano. Gli arresti sono stati effettuati dalla squadra mobile di Venezia
Jesolo (VE):.I mezzi della polizia in commissariato dopo l'irruzione ai giostrari vicinol'Acqualandia..10/07/2001 © Light Image Studio..Mion.
Jesolo (VE):.I mezzi della polizia in commissariato dopo l'irruzione ai giostrari vicinol'Acqualandia..10/07/2001 © Light Image Studio..Mion.

JESOLO. Tre agenti di polizia e cinque immigrati sono stati arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di
Venezia nell'ambito di un'inchiesta che ha accertato il rilascio di permessi di soggiorno in mancanza di requisiti di legge, sulla base di documentazione falsificata.

I nomi degli arrestati. I tre agenti arrestati sono Riccardo Chiumento, Denis Gobbato e Michele Damo, i primi due di San Donà e il terzo di Musile. Tra gli immigrati arrestati c'è il bengalese Reaz Abu Syed, noto a Jesolo perché proprietario di un ristorante indiano in via Aquileia: nel maggio del 2012 aveva preso la cittadinanza italiana con una cerimonia "celebrata" dal sindaco (leggi qui). Gli altri arrestati sono: Palowan Alim (Bangladesh), Smajic Senad (Bosnia), Qhuyi Tong (Cina), Alam Khawjashabbir (Bangladesh). Due immigrati coinvolti nell'inchiesta sono ancora latitanti, ricercati dalla polizia. Fermata mentre stava per lasciare l'Italia anche una colombiana: Maria Eugenia Agudelo Rivera, 27, indicata come corruttrice.

Il blitz della squadra mobile lagunare è scattato in mattinata su disposizione della magistratura di Venezia. I tre agenti appartengono al Commissariato di Jesolo. Nell'ambito della stessa indagine svolta dalla polizia di Stato, sono indagati, a piede libero, 20 stranieri che avevano ottenuto permessi di soggiorno senza averne titolo, pagando somme di danaro per importi variabili.

Ecco come si è sviluppata l'indagine. Le indagini della squadra mobile sono iniziate nel 2012 con l'acquisizione di un'informazione confidenziale in merito al rilascio e al rinnovo di permessi di soggiorno dati dietro la presentazione di documentazione falsa, predisposta da alcuni agenti del Commissariato e rilasciata, poi, a stranieri, dietro laute somme di denaro. Le indagini hanno così portato ad accertare il coinvolgimento degli agenti ed a delineare un esaustivo quadro probatorio. Sulla base delle prove acquisite, la magistratura veneziana ha emesso i 9 provvedimenti restrittivi con l'accusa, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio continuata, corruzione continuata per esercizio della funzione, accesso abusivo ad un sistema informatico.

Sono stati gli stessi poliziotti della "mobile" a mettere le manette ai colleghi del Commissariato che il questore Vincenzo Roca ha sospeso dal servizio: l'ispettore Riccardo Chiumento, 52 anni, addetto al settore immigrazione; al sovrintendente della polizia scientifica Denis Gobbato, 49, e al sovrintendente Michele Damo, 50, responsabile del posto di foto segnalamento. "La mobile", ha tra l'altro verificato che Chiumento e Gobbato avrebbero contraffatto la documentazione per il rilascio di titoli di soggiorno, e svolto abusivamente accessi ad un sistema informatico, mentre Damo avrebbe chiesto ed ottenuto somme di denaro per anticipare gli appuntamenti degli stranieri all'ufficio immigrazione del Commissariato di Jesolo.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia