Jesolo, estorsione all’albergatore
JESOLO. Tornano in carcere Domenico Panuccio, 30 anni, di Carbonera, ed Eni Koka, 28enne di Povegliano, accusati di tentata estorsione di 10 mila euro ai danni dell’albergatore di Jesolo Gianfranco Semeraro, 42 anni, e già arrestati il 9 giugno dai carabinieri di Aviano per una analoga vicenda ai danni di un imprenditore nel settore dei lavori stradali.
Il primo è ritenuto il “coordinatore degli esattori”, gruppo di esperti in arti marziali di cui faceva parte il secondo. Entrambi erano stati posti agli arresti domiciliari poiché il loro difensore, l’avvocato Aldo Pardo, aveva definito un’ipotesi di patteggiamento con la procura di Pordenone, in continuazione tra gli episodi di Aviano e Jesolo. Da Pordenone, nel frattempo, è stato stralciato l’episodio ai danni dell’albergatore e gli atti sono stati inviati a Venezia, il cui gip ha rinnovato l’ordinanza di custodia cautelare, eseguita ieri mattina dai carabinieri di Sacile, Treviso, Montebelluna e Castelfranco Veneto.
Panuccio e Koka sono dunque tornati in carcere, a Treviso. L’avvocato Pardo rinnoverà lunedì l’istanza di attenuazione della misura in quanto la pena concordata (ma non definita) è inferiore ai tre anni.
Ai domiciliari, sempre ieri, anche l’impresario Mario Iozzino, trentenne di Castello di Godego. L’albergatore ha in atto una controversia con quest’ultimo per alcuni lavori eseguiti, e contestati davanti al giudice civile, nella struttura ricettiva. Il 28 maggio Semeraro fu minacciato e malmenato nel suo albergo; seguirono altri raid.
«Le mie paure sono soprattutto per la mia famiglia che vorrei sempre al sicuro». Gianfranco Semeraro ha cercato di dimenticare questa vicenda che lo ha visto suo malgrado coinvolto e che vede nuovi risvolti giudiziari. Titolare di uno degli alberghi più noti del lido di Jesolo, il Blumarin, che gestisce con la moglie, vorrebbe tanto gettarsi la vicenda alle spalle. Ma ogni novità giudiziaria è come un coltello piantato nel cuore. La sua aggressione, davanti all’albergo, ha lasciato un segno profondo: «La mia paura è che possano tornare e anche più cattivi di prima», commenta ancora sconvolto.
«Purtroppo con le leggi che abbiamo, e di conseguenza quello che possono fare le forze di polizia, non posso sentirmi sicuro. Il rischio è che queste persone siano punite e tornino in circolazione dopo pochi giorni. Questa è la situazione che viviamo in Italia ed è sotto gli occhi di tutti».
A Jesolo le aggressioni subite da Semeraro avevano destato una profonda impressione nella categoria alberghiera e tra gli imprenditori del turismo che avevano espresso la loro solidarietà all’albergatore e alla sua famiglia. Sono venuti i brividi a chi ha solo pensato a quella spedizione punitiva sotto casa che non gli aveva lasciato neppure la possibilità di difendersi, tanto era stata violenta e a sorpresa.
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