Jesolo, rissa con un coltello: daspo di tre anni ad un ragazzino
Il giovane jesolano non potrà entrare nei locali della piazza. Il sindaco Christofer De Zotti: «Spero sia un monito per tutti»
Coltello trovato dopo un violento litigio a Jesolo Paese, scatta il “Daspo Willy” per un giovane jesolano coinvolto in una rissa nella zona di piazza della Repubblica. Il minorenne è stato individuato successivamente dalla polizia locale di Jesolo dopo la segnalazione della rissa davanti a un locale del centro storico.
Arrivati sul posto, gli agenti jesolani avevano trovato a terra un coltello, gettato poco prima della fuga da uno dei presenti. Da una prima ricostruzione, anche sulla base di alcune testimonianze raccolte e la visione delle telecamere di sorveglianza, avevano accertato che si era consumato un violento litigio che aveva coinvolto anche delle ragazze, probabilmente per futili motivi.
Uno sguardo di troppo, qualche dissapore precedente e l’atmosfera si era subito surriscaldata.
Ma il coltello ritrovato dopo ha messo in allarme il sindaco, Christofer De Zotti, che ha pubblicamente segnalato questo episodio. In pochi giorni gli agenti del comando sono risaliti all’identità del minorenne, residente nella zona, quindi informato il Questore che ha preso provvedimenti.
Il daspo Willy è, infatti, una cosiddetta “misura di prevenzione personale atipica” disciplinata nel dicembre 2020 a seguito dell’omicidio del ventiduenne Willy Monteiro Duarte a Colleferro, in provincia di Roma. Da qui il nome daspo Willy.
È un daspo che impedisce a chi è autore di atti di violenza di accedere alle manifestazioni sportive, collegato e in un certo qual modo derivante dal daspo urbano di cui viene considerato una sorta di ampliamento. Le persone colpite da questo tipo di misura non sono più ammesse nei locali e nei pubblici esercizi.
E, infatti, il giovane jesolano non potrà frequentare per tre anni i locali attorno a piazza della Repubblica dove sono accaduti i fatti di violenza.
«Spero che questo sia un monito», ha detto il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti, «a tutti quanti pensano che la violenza e il possesso di lame siano tollerabili in questa città. Ringrazio la Questura e la polizia locale per il lavoro svolto». La linea dura dell’amministrazione comunale viene pertanto ribadita ancora una volta.
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