Ristorazione durante le feste natalizie: a Caorle e Jesolo incassi su del 20%

Tra villaggi, mercatini e presepi c’è il tutto esaurito: spesa media 40 euro a testa. Schiavon (Federalberghi): «Ma bisogna ampliare l’offerta, servono iniziative»

Giovanni Cagnassi
Ristoranti pieni per le feste
Ristoranti pieni per le feste

Boom della ristorazione nelle festività natalizie sul litorale veneziano. Tra villaggi di Natale, mercatini, presepi di sabbia o di ghiaccio e befane in fiamme, gli eventi, e anche il meteo, hanno aumentato notevolmente il volumi di lavoro soprattutto per ristoranti e pizzerie, oltre che bar e locali in genere.

In questo ultimo weekend dell’Epifania solo tra Jesolo e Caorle sono arrivate quasi 300 mila persone. Il meteo ieri è sensibilmente peggiorato, altrimenti sarebbe stata una domenica davvero da incorniciare per la costa veneziana.

Le festività sono state un successo anche a Cavallino Treporti, Bibione, Sottomarina. L’economia turistica invernale ne ha indubbiamente beneficiato e sono stati i ristoranti, soprattutto, quelli che hanno evidenziato un aumento dei volumi d’affari tra il 15 e il 20 per cento rispetto allo scorso anno.

Un successo 

Il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, è stato il primo a rilevare questo successo ancor prima dell’inizio delle festività. E ha messo in guardia gli operatori del turismo e amministratori sul fatto che l’offerta turistica invernale e natalizia non debba essere connotata solo dall’offerta enogastronomica, ma allargarsi il più possibile per non essere vincolata solo a questo aspetto sempre preponderante.

«L’appetibilità delle nostre spiagge nella stagione invernale», ha spiegato, «è ormai certificata, certo dobbiamo distinguerci per una offerta su più larga scala e quindi non limitarci all’appetibilità dei ristoranti».

Ma i titolari delle principali attività della ristorazione sono davvero soddisfatti nei circa 300 locali aperti sul litorale veneziano. Al ristornate il Granso da Gigi a Jesolo lido, a due passi da piazza Mazzini, lo chef Giulio Serafin con il suo braccio destro Julian Kadiu, hanno registrato il tutto esaurito a Natale, Santo Stefano e Capodanno, quindi ieri all’Epifania. E un po’in tutte le giornate della festività hanno fatto il pieno a pranzo e cena.

Alcuni dati 

«Quest’anno siamo a più 20 per cento rispetto allo scorso anno» spiega Serafin, «Un risultato che non ci aspettavamo. La gente è arrivata per i tanti eventi, pendolari e anche turisti. La spesa media è stata di 40 euro e il piatto più gettonato è la polpa di granchio con radicchio e salsa di pinoli».

In piazza Milano sempre al lido, alla Maison Jolie, lo chef Lorenzo Serafin è altrettanto soddisfatto: «Abbiamo aperto nei fine settimana ed è stato un successo. In primo piano il gusto del mare e della tradizione. Tra le proposte che stanno conquistando sempre più i clienti spiccano gnocchi con granchio blu e aglio nero, polipo con crema di patate, baccalà alla vicentina o bigoli fatti in casa. I clienti apprezzano anche pizza e pinsa e il conto a tavola si è aggirato tra i 25 e i 35 euro».

Ristroranti pieni 

Alle spalle del litorale, il ristorante la Cacciatora di Caposile, i fratelli Paolo e Sergio Ferrazzo non hanno dubbi: «Abbiamo lavorato in certi giorni come a Ferragosto. Con il menù alla carta non abbiamo avuto difficoltà a riempire sempre con grandi numeri e siamo davvero contenti».

Lo stesso vale per la Fossetta a Musile di Piave, per i fratelli Flavio e Alessandro Doretto, gourmet d’eccezione e anche loro, come la Cacciatoria, sulla via del mare.

«La gente vuole godersi la giornata a tavola all’insegna della convivialità del buon mangiare e bere, apprezzando soprattutto la cucina tipica veneta a base di pesce e carne».

Natale e Capodanno a tavola, come ai vecchi tempi e con la speranza che la crisi e le guerre possano davvero cessare. Ristoranti pieni anche nel centro storico di Caorle e Chioggia: a Sottomarina, anche se meno di sabato, non sono mancati i residenti e turisti che si son o concessi una passeggiata in diga.

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