Jesolo, ballottaggio De Zotti-Martin: ecco le due ipotesi di consiglio comunale

I due candidati sindaci escludono apparentamenti. Come cambia l’assemblea a seconda di chi sarà eletto sindaco: seggio blindato per i big delle preferenze

Giovanni Cagnassi
Da sinistra Christofer De Zotti e Renato Martin FOTO VIANELLO
Da sinistra Christofer De Zotti e Renato Martin FOTO VIANELLO

JESOLO. A caccia di astenuti e moderati. I due candidati a sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti e Renato Martin hanno da poco iniziato l’analisi del voto. Li separano 656 voti e adesso si riparte sostanzialmente da zero.

La sfida è più che mai aperta. Le due alternative di consiglio comunale vedono in ogni caso confermati nomi di peso come Daniele Bison, terzo più votato a Jesolo, nella lista Martin che ha raggiunto il 15,34 per cento e supera la lista di FdI, al 12,61 nella eterna sfida tra “ex” di An. FdI, però, si impone sulla Lega che è alla soglia del 10 per cento con un 9,98 per cento e ha in Lucas Pavanetto il secondo più votato a Jesolo con 396 voti, grande risultato per il coordinatore provinciale e consigliere comunale. Il Pd è il primo partito in senso stretto di Jesolo, con il 12,71, seppure di misura su FdI. Questo vale la certezza della posto in Consiglio comunale per Roberto Rugolotto, ex vice sindaco che si è imposto con la sua figura, e Damiano Mengo. È il partito che non è stato accettato nella coalizione Lega-FI e che poteva fare la differenza, come farla ora al ballottaggio. La lista Jesolo Bene Comune di De Zotti è la più votata con il 17,41 per cento. Per la Lega ci sarà sicuramente Fabio Visentin che riconferma gli oltre 200 voti.

Ma sono le formazioni civiche oggi le più votate dai cittadini e questo condizionerà molto le scelte degli elettori anche al ballottaggio. I candidati sono solo all’inizio della nuova sfida.

«Voglio dire chiaramente» esordisce Christofer De Zotti, «che io sarò il sindaco di tutti così come ho impostato la campagna anche per il primo turno. Siamo un gruppo moderato e lo abbiamo dimostrato in questi 10 anni di lavoro. Nelle prossime due settimane cercherò di spiegare la nostra attenzione sui temi della famiglia, della casa, dei giovani e della legalità per dimostrare agli elettori moderati esclusi dal ballottaggio la nostra sensibilità su questi temi. Stiamo discutendo con tutta la squadra e incontrerò i due candidati esclusi dal ballottaggio per capire priorità programmatiche delle loro formazioni».

Martin esclude possibilità di apparentamenti dopo che tanto si è parlato di un possibile accordo “di ritorno” con il Pd, oggetto del gran rifiuto al primo turno. Rugolotto ha escluso ogni accordo, e questo vale anche per De Zotti, perché le voci circolano anche su questo possibile accordo sotterraneo. «Non ci sono le condizioni per apparentamenti» puntualizza,«ma certo questo non impedisce il dialogo nelle prossime due settimane. Stiamo discutendo la strategia con tutta la coalizione e ora faremo il punto. Cercheremo di convincere a votare chi non lo ha fatto al primo turno, perché impossibilitato per motivi di lavoro o perché imbottigliato nel traffico della domenica di sole ha rinunciato. Molti davano per scontata la nostra vittoria e non sono andati alle urne. Lavoreremo su tutto il territorio. Abbiamo potuto vedere come i cittadini abbiano votato le liste civiche e la lista Martin è un esempio. Evidentemente la politica tradizionale non convince tutti. Quanto al dialogo, non abbiamo preclusioni su nessuno. Nè sul Pd di Rugolotto, con il quale condividiamo molte posizioni, né con Antonio Lunardelli e Jesolo in Movimento che ha fatto un bel risultato. Dialogheremo con i moderati per il bene della nostra città».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia