San Donà, nido abusivo chiuso: scontro tra Pd e sindaco

Depositata un’interrogazione. Zottis: «Il sindaco non lasci allo sbando le famiglie». Teso: «Ereditiamo colpe delle passate amministrazioni»

Giovanni Cagnassi
Asilo nido chiuso a Jesolo
Asilo nido chiuso a Jesolo

Mamme in Comune per discutere con il sindaco le chiusure di ludoteche e centri per l’infanzia. Sono preoccupate, dopo i due centri controllati dai Nas che hanno costretto le famiglie e cercare nuove difficoltose soluzioni. Molte si sono rivolte al consigliere Gino Cuzzolin (Città delle Persone), tra i primi a interessarsi. In via La Pira pagavano 340 euro per un servizio assimilabile a un nido, ma senza le autorizzazioni necessarie. «Abbiamo depositato noi un’interrogazione per comprendere la situazione dei centri per l’infanzia e il rispetto della legge regionale anche ricordando il nuovo nido in costruzione», dice Francesca Zottis, consigliera regionale del Pd, «sindaco e centro destra facciano il loro lavoro e non lascino allo sbando le famiglie. Il sindaco pensi alle soluzioni per risolvere i problemi presenti che in questo caso non spariscono con il nuovo nido e non a fare polemiche».

Lo scontro

Il gruppo consiliare e la segreteria del circolo PD criticano l’atteggiamento del sindaco, Alberto Teso, «più concentrato sulla polemica politica che sulla risoluzione dei problemi». «La chiusura di due importanti centri per l’infanzia in pochi mesi ha generato gravi disagi», denuncia la segretaria Maria Grazia Murer, «la carenza di questi servizi spinge le famiglie a scelte basate solo su criteri economici, con il rischio che alcuni operatori lavorino al limite o oltre la legalità. Il nostro obiettivo non è difendere strutture prive di autorizzazione, come insinua il sindaco, ma garantire che ogni bambino possa accedere a servizi educativi di qualità. Il nuovo asilo nido non era nel programma elettorale della maggioranza ed è possibile solo grazie a fondi Pnrr inutilizzati da altri Comuni e al lavoro degli uffici comunali, esperti nella gestione di bandi complessi». Il sindaco sfida l’opposizione mantenendo la linea della sicurezza per le famiglie: «Che abbiano il coraggio di dire chiaramente che sono dalla parte delle strutture abusive. Chi siede in consiglio regionale da ormai un decennio chiarisca perché non ha mai ritenuto necessario intervenire sulla normativa regionale. E chi ha amministrato la città negli ultimi 10 anni spieghi perché non hai mai pensato di realizzare un nuovo nido. Noi stiamo cercando di rispondere al bisogno, con un investimento da 3 milioni di euro in tempi record. Con buona pace di chi non ha saputo dare nessuna risposta in 10 anni e oggi dall’opposizione pensa di avere le soluzioni. La città e le famiglie», conclude, «stanno pagando scelte errate della precedente amministrazione, che ha preferito spendere quasi 2 milioni di euro per il rifacimento di una piazza, di cui non c’era alcuna urgenza, piuttosto che investire in un asilo».

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