Jesolo, aggredirono il rivale d’amore a processo per tentato omicidio
I due cugini ferirono sotto l’orecchio con dei bicchieri rotti un giovane che rischiò la vita L’episodio lo scorso marzo in un pub. Respinta la richiesta di patteggiamento di un imputato
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - PUB MARTIN'S IN VIA BAFILE
JESOLO. In due a processo per aver aggredito e ferito con dei bicchieri un presunto rivale in amore, provocandogli un profondo taglio all’orecchio che, subito dopo l’aggressione, gli ha fatto rischiare la vita. L’episodio era avvenuto il 25 marzo scorso al “John Martin’s Pub” in via Bafile. Ieri il giudice per l’udienza preliminare Alberto Scaramuzza ha rinviato a giudizio due cugini albanesi: Olsen Islamaj, 19 anni, domiciliato a Jesolo ma residente a San Donà, pregiudicato e nullafacente, e Albion Aliraj, da poco maggiorenne, in Italia senza fissa dimora, nullafacente. Per entrambi l’accusa di cui dovranno rispondere di fronte al tribunale collegiale è di tentato omicidio.
Nel corso dell’udienza preliminare, il difensore di Olsen Islamaj, l’avvocato Giorgio Pietramala, ha avanzato una richiesta di patteggiamento a 2 anni con la derubricazione del reato a lesioni. Ma la pubblico ministero Paola Tonini non ha ritenuto la pena congrua. Nessuna richiesta di rito alternativo, invece, per Aliraj (avvocato Pagliarin). E il giudice Scaramuzza ha disposto il rinvio a giudizio per entrambi. La prima udienza è stata fissata per il 9 gennaio. Sempre nell’udienza che si è celebrata ieri, il croato rimasto vittima dell’aggressione, - D.N., 27 anni, residente a Carbonera (Treviso) - si è costituito parte civile con l’avvocato Andrea Zambon.
Stando alle testimonianze raccolte al tempo, i due cugini albanesi si erano avvicinati al 27enne croato. Dopo aver scambiato con lui qualche battuta, era scattata l’aggressione a colpi di bicchieri che si erano rotti, causando al croato la profonda ferita sotto l’orecchio sinistro, dalla quale era schizzato abbondante sangue. I due erano poi fuggiti: i carabinieri li avevano rintracciati alcune ore più tardi. Nel loro appartamento in piazza Milano non c’erano, e neppure nell’abitazione dei genitori di uno dei due, a San Donà. Una pattuglia dei carabinieri li aveva alla fine rintracciati di ritorno a casa. Uno dei due aveva una vistosa fasciatura al pollice. Per confondere le ricerche, i cugini si erano scambiati i giubbotti e avevano gettato in mare i vestiti sporchi di sangue. Nel frattempo il ferito era stato portato prima in ospedale a Jesolo e poi a San Donà e operato d’urgenza.
Immediatamente dopo l’arresto, i due cugini erano stati portati in carcere a Santa Maria Maggiore. In seguito le misure cautelari erano state ridotte e ora Olsen Islamaj e Albion Aliraj sono liberi, in attesa del processo che si aprirà con l’inizio del prossimo anno. «È stato un gesto per difendersi, è stato il ragazzo croato ad aggredire per primo i cugini albanesi», ha chiarito l’avvocato Pietramala.
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