Jesolo abbraccia la famiglia Bardella

Omicidio a Rio de Janeiro. Commovente incontro ieri in municipio con il sindaco e la giunta. Zoggia: «La città è con loro»
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Incontro struggente in municipio tra il sindaco e la giunta comunale con i parenti di Roberto Bardella. I familiari di Bardella, il 52enne jesolano ucciso dai narcos in una favela di Rio de Janeiro, hanno incontrato ieri mattina il sindaco Valerio Zoggia con l’assessore Ennio Valiante, amico personale e medico di famiglia, quindi la giunta. Un momento di commozione e dolore che ha coinvolto tutti, dopo un breve silenzio e un abbraccio caloroso.

Dal consolato generale di Rio, contattato anche ieri, non ci sono novità sul rimpatrio della salma. La moglie, Claudia Vianello, il figlio 19enne Mattia, i genitori di Roberto, che ieri non erano in municipio ancora sconvolti, aspettano solo di sapere quando potranno rivederlo e organizzare l’ultimo saluto cui si unirà tutta la comunità di Jesolo, impressionata da questo morte. Il consolato è a sua volta in contatto con la magistratura brasiliana per sapere quando sarà dissequestrato il corpo di Roberto Bardella e sarà pronto il nullaosta per il rilascio e quindi il rimpatrio. Le pratiche sono avviate e stanno procedendo con una certa velocità, parallelamente alle indagini, ma a questo punto sarà difficile che prima della fine della settimana possano essere fornite date certe per il rientro.

Rino Polato, il cugino di Fossalta di Piave sopravvissuto al sequestro dei narcos dopo l’omicidio, nei giorni scorsi ha scritto una lettera concordata con la famiglia di Bardella. Ha raccontato di aver perso per sempre la sua serenità, ma ha anche ringraziato gli italiani residenti in Brasile e poi gli stessi brasiliani per il supporto morale che hanno dato con lettere, mail, sms. In una spiaggia di Copacabana è stata piantata una croce in legno per ricordare Bardella e la sua esecuzione: “Perdonaci Italia”, si legge su una targa a poca distanza, con la bandiera italiana che sventola sulla sabbia. Le indagini della polizia brasiliana hanno già portato, grazie all’aiuto di Polato, al fermo dei responsabili dell’agguato in cui è stato ucciso Roberto, ma stanno ancora proseguendo con solerzia. Marco Giusti, cognato di Roberto ieri in municipio con la moglie, ovvero la sorella di Claudia Vianello, ha parlato a nome della famiglia: «La visita in Comune è stata un momento davvero importante e noi tutti ringraziamo il sindaco, la giunta e l’amministrazione per il supporto che ci sta dando sia dal punto di vista umano sia per le pratiche burocratiche da adempiere. Assieme stiamo decidendo per le esequie e una partecipazione ufficiale dell’amministrazione comunale, ma sono particolari che concorderemo quando avremo una data certa per il rimpatrio della salma e i funerali». Il sindaco ha accolto ieri i familiari che avevano chiesto di incontrarlo. «Se avranno bisogno di noi ci saremo sempre», ha detto Zoggia, «sono tutti distrutti dal dolore ed è comprensibile dopo quanto accaduto, ma adesso pensiamo solo al rientro di Roberto a Jesolo».

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