Iva sulle imposte, nuova raffica di ricorsi
Iva sulle imposte per le bollette di gas ed energia elettrica illegittima secondo il giudice di pace che dispone che vada rimborsata al cittadino, le associazioni dei consumatori pronti ad una nuova raffica di ricorsi. «Speriamo di non fare la fine della vicenda dell’Iva sulla Tia; il tema è lo stesso e noi ci comporteremo nella stessa identica maniera», annuncia Carlo Garofolini dell’Adico. Anche Franco Conte, storico rappresentante del Codacons veneto, è pronto a dare battaglia: «Porte aperte a chi vuole fare ricorso ma in una vicenda come questa è bene che il Ministero fornisca dei doverosi chiarimenti riguardo i rimborsi che ad oggi sono un mistero. Sosteniamo ovviamente queste iniziative».
La sentenza del giudice di pace che ha accolto il ricorso di un consumatore veneziano è destinata a fare scuola perché conferma quello che tanti pensano: perché bisogna pagare l’Iva sulle imposte in bolletta? Citando la sentenza 2672/97 della Corte di cassazione il giudice di pace ha sancito a Venezia che «un tributo non possa gravare su un altro analogo senza una espressa stazione legislativa». Ora questa vicenda può aprire la strada a nuovi ricorsi e le associazioni dei consumatori cittadine sono ben liete di sostenere la protesta dei cittadini contro l’Iva applicata non sul reale consumo ma sui tributi collegati, come le accise che riguardano il settore energia. Ma i consumatori pretendono tempi veloci, a questo punto, per questi contenzioni e per i conseguenti risarcimenti. Perché il caso Tia, oggi, è emblema di una lunga attesa senza risposta per colpa di una burocrazia tutt’altro che chiara. «Dopo otto anni di percorsi giudiziari fino alla decisione della Cassazione sulla vicenda Iva sulla Tia ora ci dicono di attendere un decreto attuativo del Ministero per i pagamenti dei rimborsi. Intanto i mesi passano. È sempre la stessa storia: veloci nel chiedere di pagare, lentissimi nel rimborsare», precisa Carlo Garofolini dell’Adico. «Per l’Iva sulle bollette mi auguro lo stesso epilogo ma senza costringere i cittadini a costosi e lunghi processi. Non si può attendere dieci anni per aver ragione», si sfoga. «L’Iva sulle imposte non è legittima? Lo sapevamo tutti. Noi ora faremo come con la Tia: dopo aver ottenuto ragione al giudice di pace, andremo avanti. Ci saranno i ricorsi delle aziende e si rischia di dover tornare in Cassazione. Ma è ora che il Ministero intervenga dando indicazioni certe, a partire dalla restituzione dell’Iva sulla Tia. Noi abbiamo già pronti i moduli da distribuire. E con la vicenda imposte faremo lo stesso.Vogliamo farci promotori dei ricorsi ma vogliamo anche un percorso chiaro e veloce per i cittadini» conclude il presidente dell’associazione dei consumatori.
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