Ius soli, a Venezia cittadinanza simbolica ai figli degli stranieri
VENEZIA. Il Comune di Venezia concederà la cittadinanza “speciale” - così ha deciso di chiamarla - ai minorenni residenti in città e nati in Italia da genitori stranieri a patto che siano gli stessi genitori a presentare richiesta. È una decisione che riguarderà gran parte degli stranieri di seconda generazione residenti nel comune. Insomma: cittadinanza sì, ma su base volontaria. Va sottolineato che si tratta di un'iniziativa simbolica - perché è lo Stato e non le amministrazioni locali a stabilire i criteri con i quali si può diventare cittadini italiani - promossa però con l'obiettivo di mantenere alta l'attenzione sulla riforma della legge di cittadinanza per il passaggio dallo ius sanguinis (cittadini italiani si diventa se i genitori sono italiani) allo ius soli (principio in base al quale si acquisisce la cittadinanza del Paese in cui si nasce).
E poiché è anche e soprattutto sui simboli - alla base della costruzione delle identità politiche - che ci si divide, non è un caso che ad alzare le barricate ieri pomeriggio in consiglio comunale siano stati soprattutto la Lega Nord e Prima il Veneto - che parlano alla pancia dello stesso bacino elettorale - e Fratelli d’Italia che avrebbe preferito un referendum consultivo con la città. Tra i 9 voti contrari c’erano anche quelli di Forza Italia mentre Marta Locatelli, da poco passata al Nuovo centro destra (Ncd) ha preferito astenersi. Ventisei i consiglieri che hanno promosso la delibera.
A favore del provvedimento arrivato nel parlamentino a 11 mesi dalla sua presentazione ha votato tutta la maggioranza, da Rifondazione all’Udc, più altri cinque consiglieri di opposizione, tra i quali Placella (Movimento Cinque Stella) e Zecchi (della civica per Brunetta). Un consenso allargato possibile grazie a un emendamento di Sebastiano Bonzio, il consigliere comunale relatore della proposta, che ha limato il testo originario della delibera andando incontro così ad alcuni suggerimenti arrivati dai colleghi. La principale modifica riguarda il fatto che il conferimento della cittadinanza speciale avverrà solo su richiesta dei genitori (mentre prima era automatico per tutti) ma d’altro canto non ci sarà il vincolo dell’anno di residenza minimo previsto nella prima stesura del regolamento.
La cerimonia di attribuzione della cittadinanza che vedrà anche la nascita di uno specifico registro avverrà il 20 novembre di ogni anno, con un consiglio comunale straordinario, in concomitanza con la giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
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