Iuav, parla Ferlenga «Calo degli iscritti ma ora il rilancio»

Il rettore annuncia nuovi laboratori, si parte con Marghera Terese-San Sebastiano: chiuso lo scambio con Ca’ Foscari
Di Enrico Tantucci

Lo Iuav “incassa” il calo di iscritti - inferiore alla media nazionale degli atenei che hanno Facoltà di Architettura - e si prepara a rilanciare con una serie di laboratori di ricerca aperti alla città e al mondo produttivo e con una nuova politica degli spazi. Chiuso l’accordo con Ca’ Foscari con lo scambio di sedi tra Terese e San Sebastiano e per le nuove aule ai Magazzini Frigoriferi. Ferma resistenza alle mire del Porto che voleva realizzare nell’area di San Basilio occupato nell’ateneo un gigantesco parcheggio a uso croceristico. Nuovo uso delle sedi, a cominciare da quella centrale dei Tolentini che, oltre a ospitare la biblioteca di Architettura - forse la più importante d’Europa - diventerà anche uno spazio espositivo. Sono le risposte e le idee del nuovo rettore Alberto Ferlenga, che esporrà nel dettaglio tra pochi giorni nell’Assemblea generale di ateneo convocata per il 15 febbraio.

Professor Ferlenga, la differenza tra gli iscritti del precedente e del nuovo anno accademico parla allo Iuav di 800 studenti in meno su circa 4100. Un calo pesante.

«Quella differenza non ha al momento significato, perché la situazione di quest’anno non è ancora chiusa, sapremo a maggio. Il calo complessivo sui dati certi è al momento di 455 studenti e per quanto riguarda le immatricolazioni di un centinaio di studenti, meno del 10% quando a livello nazionale supera il 20%. Un problema che riguarda Architettura, anche per la crisi del settore edilizio, perché per Design, Moda e Arti il calo non c’è».

Come pensate di rilanciarvi?

«Punteremo innanzitutto su nuovi laboratori di ricerca “trasversali” in cui saranno coinvolte aziende e istituzioni. Il primo sarà su Porto Marghera, coinvolgendo anche il Vega e la Città metropolitana. Ma altri mesi saranno l’Africa, l’Asia, acqua e clima, il patrimonio artistico e architetto, il riciclo, in linea con le nostre competenze ma anche con le esigenze del territorio. Per i nostri studenti - in accordo con l’Ordine degli Architetti del Veneto - la prima prova dell’esame di Stato sarà sostituita da un tirocinio di 900 ore presso studi professionali. Ma puntiamo anche all’istituzione di nuovi dottorati in Design, Arti e Moda, oggi assenti».

Farete lo scambio con Ca’ Foscari con la sede delle Terese e quella di San Sebastiano? E cederete loro spazi ai Magazzini Frigoriferi?

«Sì, entrambi gli accordi sono in dirittura d’arrivo. A San Sebastiano pensiamo di portare i corsi di Pianificazione oggi a Ca’ Tron, valorizzando anche la presenza scarpiana a cominciare dal portale d’ingresso, visto che quest’anno cadono i 110 anni dalla nascita di Carlo Scarpa che festeggeremo anche con una mostra di Guido Guidi sulle opere del grande architetto ai Tolentini durante la Biennale Architettura e con il recupero della Fondazione Masieri all’originale funzione di foresteria per studenti e studiosi. Quanto ai Magazzini Frigoriferi, noi crediamo nel recupero dell’area di San Basilio, a differenza del Porto».

Cosa vuol dire?

«Il Porto, con cui abbiamo anche un contenzioso aperto, ci ha proposto una bella somma per cedere le nostre aree da trasformare in un grande parcheggio per le auto del traffico croceristico, ma noi vogliamo che questa zona resti a disposizione dei nostri studenti e della città, aperta a tutti».

Che ne sarà della vostra sede storica dei Tolentini?

«Puntiamo a concentrare i nostri corsi nel polo di San Basilio-Santa Marta - oltre al laboratorio di Prove e Materiali di Mestre - e dunque i Tolentini, oltre a ospitare la biblioteca di Architettura forse più importante d’Europa, potranno diventare anche un’area espositivo, sfruttando il chiostro e spazi che recupereremo all’interno della sede. Sarà la nostra vetrina. Come vogliamo che lo sia Ca’ Tron, anche qui per laboratori di ricerca ma anche spazi espositivi».

Il bilancio preoccupa e senza le riserve il 2016 chiuderebbe in passivo.

«Partiamo da una situazione molto difficile, ma in tre anni riporteremo il bilancio in equilibrio, senza impoverirci».

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