Iuav, conti in rosso ma in miglioramento
Iuav, conti in rosso, perché la riduzione continua dei finanziamenti statali unita alla diminuzione del numero degli studenti ha portato a una forma di squilibrio strutturale nei conti che preoccupa anche il Collegio dei revisori dei conti dell’ateneo che in una delle ultime sedute del Senato Accademico ha presentato la sua relazione sul budget 2017 dell’università.
Esso prevederebbe un risultato economico negativo di circa un milione e 280 mila euro, destinato a salire a circa un milione e mezzo nel 2018 e a sfiorare i 2 milioni di euro nel 2019. Perdite che si azzererebbero solo attingendo alle riserve dell’ateneo e il rischio allora è quello di «rendere stabile l’esigenza straordinaria di compensare i risultati negativi della gestione corrente con riduzione delle riserve a livello patrimoniale. Di qui l’invito a «una decisa accelerazione, al di là di ogni resistenza interna del processo di riorganizzazione strutturale e della didattica già programmato e solo in parte attuato».
Ma a spargere acqua sul fuoco è il rettore dell’Iuav Alberto Ferlenga, che si dichiara invece ottimista per il futuro dell’ateneo e annuncia, dopo cinque anni di calo, una crescita del numero degli iscritti. «La relazione dei revisori» spiega «si basa sul fatto che i finanziamenti statali all’università continuino a calare e finora era stato così. Ma ora le cose stanno cambiando con un aumento del fondo premiale e la possibilità concreta di ricevere un finanziamento aggiunto di 1,3 milioni di euro per il nostro miglior Dipartimento. Sono cresciuti notevolmente i finanziamenti destinati alla ricerca che passeranno da 900 mila a 8 milioni di euro. In più finalmente c’è una ripresa delle iscrizioni, registrando a fine dicembre circa 200 immatricolati in più, con un aumento relativo delle entrate da tassazione universitaria. Comincia a dare risultati positivi anche l’attività espositiva che organizziamo nelle sedi dei Tolentini e di Ca’ Tron, che quest’anno ci ha portato 100 mila euro di risorse. E la stessa Fondazione Venezia ha aumentato da 100 a 200 mila euro il suo contributo. Per questo l’obiettivo che ci siamo dati è quello di ridurre il passivo previsto per il 2017 e di azzerarlo nel giro di tre anni».
Tuttavia i problemi restano e lo stesso rettore è pienamente consapevole del fatto che la riorganizzazione dell’ateneo chiesta anche dai Revisori dei conti come garanzia per l’equilibrio economico non è più rinviabile. «È quella che attueremo con l’approvazione del Piano strategico, il primo dell’ateneo» spiega ancora Ferlenga «e che prevede la riduzione dei Dipartimenti e la valorizzazione dei corsi di laurea. Siamo anche in trattative con il Ministero dell’Università per il riconoscimento all’Iuav di quello status di Scuola Speciale che in passato ha sempre avuto e che ci consentirebbe una serie di deroghe». Si attende però di conoscere il conto del bilancio consuntivo 2016, che secondo i Revisori potrebbe vedere un risultato negativo di 12,3 milioni di euro che - se anche fosse migliore, come pensa il rettore - costringerà comunque ad attingere ancora alle riserve dell’ateneo, cominciando dal milione e mezzo di euro circa già introitati da Ca’ Foscari sui 6 previsti per l’accordo sugli spazi per la didattica a San Basilio.
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