Italiana sfruttata dai cinesi: sei mesi di lavoro senza soste

Parrucchiere smascherato dai carabinieri nel corso di un blitz in via Piave. Un lavoratore in nero e uno senza permesso di soggiorno in altri due esercizi
Carabinieri al lavoro in uno dei negozi di via Piave
Carabinieri al lavoro in uno dei negozi di via Piave

MESTRE. Proseguono i controlli nei negozi stranieri cittadini da parte degli uomini del Nucleo operativo direzione territoriale del Lavoro di Venezia. Ieri, mercoledì 17, i militari dell’Ispettorato del Lavoro comandati dal maresciallo Fabio Ricco assieme ai colleghi della stazione di Mestre hanno setacciato diverse attività di via Piave sospendendo licenze e sanzionando diverse irregolarità.

Il caso più clamoroso è quello di un parrucchiere di via Piave, all’altezza del civico 81, gestito da un cinese. Anche in questo caso il titolare è stato denunciato a piede libero per omessa valutazione rischi e omessa formazione personale dipendente sulla sicurezza. In più all’interno è stata trovata una dipendente, una signora italiana che ci lavorava da 6 mesi e che non ha mai fruito del riposo settimanale in tutto l’arco di tempo. Lavorava 11-12 ore al giorno ed era retribuita come fosse un part time. Sanzione di 10 mila euro più 4 mila euro di contribuiti da versare all’Inps per la dipendente.

Controllato anche un negozio in via Piave, al civico 147, una ditta di rivendita e riparazione telefonini gestita da un cittadino cinese. Su cinque dipendenti, uno era in nero. È scattata dunque la sospensione dell’attività, che comporta una sanzione di 9 mila euro, sospensione che sarà valida fintanto che il titolare non regolarizzerà il dipendente, anche lui cinese e non pagherà la sanzione. Il gestore è stato denunciato a piede libero per violazioni in materia di sicurezza, mancanza di condizioni igieniche nei bagni, omessa valutazione dei rischi, formazione personale dipendente in materia di sicurezza. È stato poi controllato un altro negozio, in questo caso un supermercato etnico, che si trova sempre in via Piave ma al civico 39: all’interno è stato trovato un clandestino, un moldavo senza permesso di soggiorno che lavorava in macelleria, il titolare è stato denunciato per manodopera clandestina.

La sospensione dell’attività durerà fino a quando pagherà le sanzioni e verserà i contributi al lavoratore per la giornata di ieri: essendo clandestino, infatti, è più complicata la regolarizzazione. Circa 6 mila euro di sanzione per manodopera irregolare e denuncia a piede libero per il titolare dell’attività per omessa valutazione dei rischi e omessa formazione sulla sicurezza del personale dipendente. Nel complesso circa 15mila euro di multa.

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