Istruttrice di fitness stroncata da un tumore
MIRANO. È morta a 37 anni a causa di un cancro che si era manifestato sei anni fa. Angelica Barbiero era un’istruttrice di fitness di Mirano, originaria di Zelarino, molto conosciuta nell’ambiente delle palestre. È spirata martedì mattina alle cinque all’ospedale di Mirano dopo aver combattuto il male con tutte le sue forze. Un lutto che colpisce anche Trebaseleghe poiché Angelica e il compagno Alessio Favaro, che è di Cappelletta di Noale, e lì gestisce un ristorante, abitavano da tre anni in via Magellano. Il funerale di Angelica verrà celebrato oggi alle 15 a Cappelletta.
«Credo che la piccola chiesa di Cappelletta, e neanche il paese, riuscirà a contenere le tantissime persone che conoscevano e volevano bene ad Angelica», afferma Alessio, «perché lei era conosciuta proprio da tutti avendo lavorato anni nelle palestre e si era fatta benvolere. Aveva cominciato quando ancora studiava Giurisprudenza, corso di laurea che non ha finito per seguire le attività della sua famiglia nel campo dei detersivi e casalinghi». Alessio e Angelica si erano conosciuti nel 2009. «Ci siamo conosciuti per sbaglio, una sera, al bar Bollicine di Noale», racconta Alessio, «era una ragazza piena di vita, dedita allo sport e alle cose belle, all’altruismo. Da allora siamo stati sempre insieme. Nel 2012 Angelica si è ammalata, ma non ha smesso di fare attività. Solo negli ultimi sei mesi non ce l’ha più fatta per problemi respiratori. In questi anni ho imparato che ci sono varie tipologie di cancro, ma quello che ha colpito Angelica era una forma aggressiva. Oltretutto era diventata resistente alle ultime chemio».
Il viaggio della speranza aveva portato Angelica anche a Milano e in qualche altro centro, ma non c’è stato nulla da fare. Angelica aveva combattuto il male anche fondando con le amiche un gruppo. «L’ha chiamato “Tegoine”, ed era riuscita ad aggregare 200 persone che a Maggio parteciperanno a Treviso alla Corsa Rosa, una manifestazione podistica amatoriale per raccogliere i fondi per la lotta contro i tumori. Lei non ci sarà, ma per lei correranno in tanti», conclude Alessio, «vorrei fare un elogio all’oncologia di Mirano, dove sono tutti supereroi. Per Angelica non era un ospedale, quando doveva andare lì diceva: Vado dalle mie amiche così mi sistemano. L’ospedale di Mirano e il reparto oncologico sono da citare: a livello umano, se dovessi dare un voto da 1 a 10 darei 100».
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