Istituti superiori, l’eccellenza a Mirano
I licei migliori degli istituti tecnici, le scuole pubbliche davanti a quelle private e, a sorpresa, il distretto di Mirano favorito rispetto a tutti gli altri della provincia: la graduatoria Eduscopio 2015 per le secondarie di secondo grado stilata dalla fondazione Giovanni Agnelli ha riservato diverse novità per il territorio veneziano, anche a fronte di risultati inevitabilmente viziati dal metodo d'indagine. Nell'analisi della fondazione, infatti, i principali parametri valutativi sono la media dei voti e dei crediti formativi guadagnati dagli studenti dopo il diploma, nel corso della loro carriera universitaria; ovviamente medie ponderate e fattori di correzione hanno giocato un ruolo fondamentale nel rendere comparabili le valutazioni conseguite nei diversi percorsi, ma restano evidenti le difficoltà di una classifica di questo tipo.
A registrare i numeri migliori per quanto riguarda i risultati accademici restano i licei, classici e scientifici, con voti superiori al 27, ma non mancano ottimi traguardi anche per le matricole provenienti dagli istituti tecnici. A lasciare perplessi, invece, sono le posizioni delle scuole private del Veneziano: nei rispettivi indirizzi, infatti, Cavanis, Parini, Astori si devono accontentare degli ultimi scalini delle classifiche, forse conseguenza di pratiche efficienti ma probabilmente non ottimali, come quella del recupero degli anni scolastici perduti (il famoso “due anni in uno”).
Sorprendono in positivo gli ottimi risultati degli istituti del Miranese, che sorpassano in molti casi le scuole storiche di Venezia, ricche di tradizione ma forse per questo troppo legate al passato: il primo dei licei classici è infatti il Majorana -Corner (anche secondo tra gli scientifici), che si piazza in cima al podio pure in ambito linguistico, mentre è l'istituto 8 Marzo-Lorenz ad aggiudicarsi la prima posizione tra i tecnici -economici (per i tecnologici, invece, si accontenta della quarta casella).
Tra le scuole veneziane e mestrine da segnalare lo Zuccante, primo tra gli Itis a vocazione tecnologica, ma anche il liceo Bruno-Franchetti, secondo tra i classici e quinto tra gli scientifici: «Il nostro primo obiettivo è che gli studenti imparino ad imparare», spiega il preside Roberto Gaudio, confermando la vocazione accademica dell'istituto superiore della terraferma, «per questo abbiamo molte attività di supporto allo studio, con ragazzi che fanno da tutor e insegnanti a disposizione nel pomeriggio. Puntiamo molto sull'idea di formare dei veri cittadini del mondo, attraverso i soggiorni linguistici all'estero e le ore di conversazione in inglese».
Anche allo Stefanini viene data molta importanza alle lingue e all'internazionalità, tra corsi di cinese e nuove tecnologie, ma soprattutto si punta ad una formazione completa. «Siamo stati degli apripista per l'alternanza scuola-lavoro», racconta la preside, Sandra Carraro, «e fa molto piacere vedere riconosciuti i meriti di un impegno costante di professori e alunni: il nostro tasso d'abbandono è pressoché nullo, da anni siamo istituto certificato Iso e crediamo che i risultati non si misurino solamente con un voto di maturità, vogliamo forgiare bravi cittadini e ragazzi in gamba». Anche al Gritti la dirigenza è molto soddisfatta: «Finalmente si sta superando il pregiudizio secondo cui dopo i tecnici non sia possibile fare altro che lavorare: qui si studiano moltissime materie e i risultati di questa abitudine non tardano neppure all'università».
Giacomo Costa
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