«Istigazione all’odio», docente indagata

Iscritta nel registro della Procura, Pontini non commenta. Il suo legale: «Si è scusata». Ma rischia il licenziamento
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Cittadella della Giustizia, Piazzale Roma
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Cittadella della Giustizia, Piazzale Roma

Istigazione all’odio razziale: è questa l’ipotesi di accusa per la quale è stata iscritta al registro degli indagati della Procura di Venezia Fiorenza Pontini, la professoressa d’inglese del liceo artistico e classico Marco Polo, che quest’estate aveva inondato il suo profilo Facebook con post nei quali si augurava la morte dei disperati che attraversano il Mediterraneo sui barconi, bambini compresi: «Speriamo che affoghino tutti», «Bisogna eliminare anche i bambini dei musulmani tanto sono tutti dei futuri delinquenti», «Bruciateli vivi, ammazzateli tutti», «Mi dispiace sentire che più di qualche profugo si salva, questa invasione di profughi è la peste del terzo millennio con la differenza che la malattia è stata sconfitta e questa ce la terremo ad infinitum».

Post che hanno provocato la reazione indignata dei suoi studenti, che hanno fatto il giro d’Italia arrivando sino alla presidente della Camera Laura Boldrini, già responsabile dell’Ufficio per i rifugiati delle Nazioni unite, che ieri - dopo aver aperto un convegno dedicato al lavoro di Valeria Solesin, a un anno dagli attentati terroristici di Parigi nei quali la ricercatrice veneziana è stata uccisa - ha voluto incontrare proprio gli studenti (vedi altro pezzo in questa pagina).

La professoressa Pontini è fino a metà novembre in congedo, ma rischia pesanti sanzioni disciplinari, fino al licenziamento: l’iter disciplinare è in corso proprio in questi giorni. La docente è stata, infatti, iscritta dalla Procura al registro degli indagati proprio sulla base della relazione presentata ai magistrati dalla Direzione scolastica regionale, che ha in corso un proprio doppio procedimento disciplinare a carico dell’insegnante: per le frasi razziste pubblicate su Facebook, ma anche per quel precedente, sprezzante «terrone» con il quale aveva apostrofato sempre sui social la notizia dell’arrivo del nuovo comandante della Guardia di finanza del Veneto orientale, originario dell'Italia del Sud.

«L’iter dei due procedimenti è in corso», conferma il direttore scolastico provinciale Domenico Martino, «in un caso abbiamo già audito la docente, nell’altro (quello sui post razzisti, ndr) deve partire la convocazione proprio in questi giorni. Ci vorranno 20 giorni, un mese per prendere le prime decisioni di merito. Senza entrare ovviamente nel caso specifico, in generale, le sanzioni vanno da una sospensione superiore ai 10 giorni (perché quelle inferiori sono di competenza del dirigente scolastico) fino al licenziamento, nei casi delle violazioni più gravi».

La docente si trincera dietro un fermo: «Non commento in alcun modo, parla il mio legale». Da parte sua l’avvocato Paolo Seno dice: «Naturalmente la professoressa si è scusata per le sue frasi che ha compreso essere eccessive, che nascevano dalla reazione emotiva a fatti eclatanti come gli attentati di Parigi e di Nizza».

Il liceo classico-artistico Marco Polo ha reagito con fermezza al caso, organizzando insieme agli studenti una serie di incontri di approfondimento con scrittori, esperti, rappresentanti del mondo dell’immigrazione, ma anche dal punto di vista “burocratico”. La professoressa Pontini, infatti, proveniva dal liceo Foscarini di Venezia, dove pure aveva subito delle contestazioni. «Ho proprio in queste ore sollecitato al Foscarini l’invio del fascicolo personale, che dovrebbe seguire ogni docente nei suoi trasferimenti e non ci è mai arrivato», spiega la preside Annavaleria Guazzieri, «Di buono, in questa vicenda, c’è il grande lavoro di conoscenza e approfondimento che ne è nato con gli studenti».

Roberta De Rossi

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