Isola Verde, la sporcizia arriva via fiume
Bellemo (Ascot): gli ambientalisti cerchino i veri colpevoli. Il sindaco Ferro: farò controllare dall’Arpav
ISOLA VERDE. «Goletta Verde risalga il Brenta e vada in cerca degli sporcaccioni che ci causano l’inquinamento a valle». È secco e un po’ scocciato il commento del presidente degli operatori dell’Ascot Giorgio Bellemo alle rilevazioni fatte da Legambiente su dieci punti del litorale veneto. La pagella boccia un tratto di Jesolo e un tratto di Isola Verde, a ridosso della foce della Brenta. I rilievi hanno riscontrato una presenza di Enterococchi intestinali e di Escherichia coli superiori al consentito. «Non è una novità», commenta Bellemo, «noi ereditiamo tutto quello che altri, senza rispettare le normative vigenti, scaricano nei fiumi. Meglio farebbe Legambiente a spedire la sua barca a intercettare lungo l’asse del Brenta e del Bacchiglione chi non si è attrezzato con depuratori e rendere noto quei dati».
Qualche considerazione anche sulla critica di Goletta Verde per la mancata informazione ai bagnanti sullo stato dei punti inquinati. «Il nostro punto di riferimento è l’Arpav», spiega Bellemo, «nel sito si può verificare lo stato di balneazione di tutti i punti del litorale. Al momento nessuno dei nostri punti ha una qualità non buona delle acque dove far scattare il divieto di balneazione. Se le cose cambieranno ovvio che ci adegueremo».
Contingenza che conferma anche il sindaco Alessandro Ferro, pronto a firmare un’ordinanza se l’Arpav comunicherà dati che la rendano necessaria. «Chiederemo un approfondimento all’Agenzia regionale nel tratto segnalato da Goletta Verde», spiega, «i fiumi sono sempre più inquinati per una serie di fattori. Da una parte ci sono le scarse precipitazioni di questa estate estremamente calda, dall’altra molti comuni dell’entroterra che sono ancora sprovvisti di depuratori».
Il sindaco si appella alle istituzioni perché il problema sia gestito a livello corale. «È arrivato il momento di prendere in mano questa situazione», spiega Ferro, «tutti, dalla Regione ai comuni dell’entroterra, devono fare la propria parte perché è ormai indispensabile portarsi al passo con i tempi. La questione dei depuratori deve essere valutata prima possibile, e devono essere messi in atto tutti i provvedimenti del caso».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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