Isola Verde: il kite surf trasloca al Bacucco concessa l’area agli sportivi

ISOLA VERDE
Il kitesurf trasloca al Bacucco. La giunta ha approvato ieri la delibera per assegnare una concessione temporanea per lo svolgimento del kite e di tutti gli sport che sfruttano la forza del vento e delle onde nella spiaggia comunale dove un tempo era ospitata la base logistica militare. L’area sarà data in concessione all’associazione Spin out che si occuperà dell’adeguamento e della guardianìa.
Una soluzione di ripiego per l’impossibilità di continuare a utilizzare la zona adiacente alla Diga per motivi di sicurezza. Negli ultimi anni Sottomarina era stata eletta dai surfer di mezza Europa come la capitale del kite per la perfetta combinazione di correnti e vento, ma l’ordinanza della Capitaneria nel 2019, con regole più stringenti (spazio a terra attrezzato e corsia a mare dedicata), aveva di fatto limitato questa vocazione rendendo gli atleti “abusivi” nella zona utilizzata da anni.
L’associazione Spin out da oltre un anno preme perché la giunta assegni una concessione e si possa tornare a fare kite, ma anche windsurf, sup e barca a vela, in piena sicurezza e nel rispetto delle leggi. La soluzione è stata trovata con l’ex base Bacucco di Isola Verde.
L’area è stata trasferita a settembre 2019 dal Demanio al Comune senza oneri, ma necessita di un gravoso intervento di riqualificazione. Nelle more di un progetto complessivo di riordino dell’intera area, l’associazione in via temporanea (al momento per la sola stagione estiva) gestirà parcheggio e spiaggia e sarà autorizzata a svolgere l’attività sportiva: preparazione degli attrezzi nello spazio spiaggia nell’ambito 62; utilizzo di un corridoio pubblico di accesso alla spiaggia dall’area parcheggio sino allo specchio d’acqua; utilizzo dello specchio acqueo.
«L’area di “lancio” kitesurf sarà opportunamente delimitata», assicura il vicesindaco Marco Veronese, «così come saranno indicate le aree utilizzabili come rimessaggio e quelle invece interdette al pubblico.
All’associazione sarà in capo il servizio di guardiania e sorveglianza e l’organizzazione del servizio di salvataggio a mare». Soddisfatta l’associazione che però spera che la concessione possa diventare continuativa per evitare di sentirsi sempre “nomadi” .
«Lasciamo la Diga con dispiacere», spiega Giuseppe Zennaro di Spin out, «per noi era l’ideale, ma non era più possibile garantire la sicurezza. Isola Verde è stata l’unica alternativa che ci è stata proposta e piuttosto di rinunciare, andremo lì e partiremo da zero con gli allestimenti. La nostra speranza è che possa diventare una location duratura così da poter investire con più tranquillità e promuoverla nel modo giusto. Noi crediamo nel turismo emozionale e siamo certi di poter ricreare a Isola Verde la casa ideale per i nostri sportivi».
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