Isola pedonale, non piacciono i gazebo
Isola pedonale ancora nel mirino. Confcommercio e commercianti del centro sono critici sulla chiusura del corso Trentin e lamentano l’inutilità dei gazebo rimasti in pratica vuoti durante le vacanze, salvo qualche espositore. Il presidente mandamentale, Angelo Faloppa, ha raccolto molte proteste degli esercenti delusi dalle strutture, avversate anche per l’aspetto trascurato e non integrato con l’arredo urbano.
E dà battaglia anche la Lega Nord, con la segretaria Monica Corazza, d’accordo in linea di principio con le pedonalizzazioni per combattere traffico e smog. Ma la sperimentazione di San Donà, ora prolungata per sei mesi, è bocciata in tronco. «Quello che sta succedendo», dice, «in merito alla seconda isola pedonale di corso Trentin, sembra produrre effetti divisivi all’interno del tessuto sociale, tra tensioni con le varie associazioni di categoria del centro, e con i comuni limitrofi, che necessitano una risposta politica efficace. Partendo dal fatto che i gazebi allestiti in corso Trentin non hanno riscosso quel seguito che ci si auspicava, causando un intasamento del traffico che rende ormai impossibile la vita quotidiana di molti. San Donà dispone di una piazza Indipendenza molto bella, ma spesso vuota, o comunque non sufficientemente valorizzata. Noi proponiamo, prima di tutto, di trasferire queste strutture all’interno della piazza, in maniera da ridare subito sollievo alla viabilità, e da incoraggiare la gente a sentire la piazza un punto d’incontro da vivere e rivitalizzare. Invitiamo l’amministrazione a non nascondersi dietro a sondaggi autoreferenziali, ma di dialogare con i cittadini, con le associazioni di categoria e con le amministrazioni comunali limitrofe per trovare una soluzione e riappacificare la nostra città. Il concetto di comunità, tanto caro anche al sindaco Cereser, presuppone la presenza di molteplici istanze all’interno di essa. Il dialogo non è più rinviabile, e la Lega Nord è pronta fare la propria parte».
I commercianti hanno raccolto un’ottantina di firme per il ricorso al Tar contro il provvedimento che istituisce la zona pedonale. Le firme continuano a essere raccolte allo studio legale dell’avvocato Alberto Teso, delegato Ascom a Jesolo. I residenti, ad esempio quelli di via Jesolo che paiono tra i più arrabbiati, non dovranno versare quote per il ricorso al Tar che spetteranno invece agli associati. (g.ca.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia