Isola delle Grazie, crolla il muro di sponda
Venduta dall’Asl a Stefanel, adesso abbandonata. Il degrado avanza in modo preoccupante
Il muro di cinta crollato all’isola delle Grazie
VENEZIA. L'isola è senza padrone. E i muri crollano. Incuria e ritardi burocratici minacciano l'isola delle Grazie, uno dei gioielli della laguna centrale fino a pochi anni fa centro di cura delle Malattie infettive. L'Asl ha deciso di venderla per far cassa, e ad aggiudicarsi la gara per 10 milioni e mezzo di euro era stata nel 2007 la societa Giesse Investimenti di proprietà di Giovanna Stefanel Ma la vicenda non si è affatto conclusa. Qualche mese fa i vincitori hanno annunciato la volontà di ritirarsi, viste le condizioni troppo gravose poste dalla Soprintendenza e i vincoli per trasformare l'isola in albergo. Un contenzioso che va avanti. Perché l'erede della celebre famiglia che ha fatto la fortuna con il «casual» chiede la restituzione anche della somma versata come caparra (620 mila euro), mentre l'Asl non intende fare marcia indietro e chiede il rispetto del contratto.
Intanto i muri del'isola vanno in pezzi. Il crollo verso il canale che mette in comunicazione la Giudecca con San Clemente e Malamocco è ben visibile dall'acqua. A cedere il muro portante in mattoni, forse anche a causa del grande moto ondoso prsente nell'area, molto frequentata da motoscafi e Gran Turismo diretti a San Marco. Un degrado che interessa adesso anche gli edifici dell'isola, moderni ma decisamente in buono stato fino all'abbandono da parte del reparto delle Malattie infettive. Per l'isola delle Grazie, messa in vendita qualche anno poco prima dell'Ospedale al Mare, si ipotizzava un futuro di albergo di lusso. Ma per realizzare l'ambizioso progetto occorre demolire gli ayttuali edifici e ricostruirli. Un'ipotesi che al ministero e alla Soprintendenza evidentemente non va bene.
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