Isee, rivoluzione per ventimila famiglie

Delibera di Ca’ Farsetti: garantita l’erogazione dei servizi in attesa di decidere le nuove soglie d’accesso a sconti e sussidi
Di Francesco Furlan
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.12.2014.- Consiglio Comunale. Protesta per vendita Villa Heriot (rinviata). Agostini, Zappalorto
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.12.2014.- Consiglio Comunale. Protesta per vendita Villa Heriot (rinviata). Agostini, Zappalorto

La rivoluzione dei parametri di calcolo dell’indicatore Isee decisa dal governo e in vigore da gennaio porta in dote al Comune di Venezia una sfida complessa: rivedere le soglie di accesso alle agevolazioni sui servizi sociali cercando di non penalizzare i cittadini e mantenendo il bilancio in equilibrio. E sono già centinaia le famiglie che, tra dubbi e perplessità, si sono rivolte ai Centri di assistenza fiscale (Caf) per il calcolo dell’indicatore di ricchezza che andrà a modificare la spesa sociale. Secondo i dati del ministero del Lavoro sono oltre ventimila le famiglie del comune di Venezia e 53 mila in provincia che per l’assistenza sociale, la retta dell’asilo o quella dell’università, compilano ogni anno l’indicatore di ricchezza.

Caos Caf. Il nuovo indicatore di ricchezza è il risultato della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) che comprende dati anagrafici, reddituali e patrimoniali. «Per il calcolo sono cambiati molti dei documenti richiesti rispetto al passato», spiega Cristiano Rosteghin, responsabile degli sportelli Caf dell’Acli, «e molte persone vanno e vengono dagli uffici perché non riescono ad ottenerli». Tra i documenti che più stanno creando difficoltà c’è la giacenza media dei conti correnti, che alcuni istituti di credito forniscono con difficoltà e solo dopo qualche giorno, in alcuni casi a pagamento. Inoltre, tra gli aspetti più discussi, ai fini del calcolo vanno inclusi anche i redditi fino a ora esenti, come ad esempio gli assegni familiari o di invalidità, scelta che ha già portato molte associazioni a protestare contro il governo. Per la prima volta inoltre dovranno essere indicati anche i redditi fuori dal nucleo familiare: ad esempio per un anziano in casa di cura si considerano ora anche i redditi dei figli. «La dichiarazione sostitutiva va compilata e inviata all’Inps», prosegue Rosteghin, «che dovrà verificare e integrare la documentazione, approvando la correttezza della procedura e approvando il nuovo Isee».

La scelta di Ca’ Farsetti. «A parità di reddito e di beni», spiega Luigi Gislon, direttore delle Politiche sociali di Ca’ Farsetti, «il valore Isee di una famiglia potrebbe essere diverso rispetto all’anno scorso». Alterando - anche se al momento è impossibile calcolare l’ampiezza dell’ oscillazione - la possibilità di ottenere l’assistenza domiciliare o modificando lo scaglione della retta per l’asilo nido dei figli. In pratica con i nuovi parametri i cittadini potranno ritrovarsi più ricchi o più poveri e restare esclusi dai sussidi. Per questo venerdì il commissario straordinario Vittorio Zappalorto con i poteri del Consiglio comunale, voterà una delibera di indirizzo che - in attesa della definizione delle nuove soglie, che dovrebbero essere pronte per primavera - garantisce la continuità delle prestazioni agevolate alle famiglie che già ne stanno godendo. I beneficiari sono comunque invitati a presentare agli uffici di Ca’ Farsetti i nuovi indicatori, così da aiutare il Comune - una volta ottenute un gran numero di indicatori - a individuare le nuove soglie.

Assistenza domiciliare. Facciamo un esempio relativo all’Assistenza domiciliare tutelare che riguarda anziani e disabili e che per Venezia ha come requisito di accesso un valore Isee di 25 mila euro. La signora che fino a oggi ha goduto dei buoni-servizio per le prestazioni potrà continuare a farlo - fino alla definizione delle nuove soglie - anche se la sua nuova scheda Isee, in base ai parametri di calcolo scattati dal primo gennaio, risulta di 27 mila euro. Le difficoltà potrebbero sorgere per le famiglie che chiedono per la prima volta l’accesso a prestazioni agevolate. Perché in questo caso le domande dovranno essere presentate con il nuovo calcolo Isee, ma saranno valutate con le vecchie e ancora vigenti soglie d’accesso. «E’ un passaggio temporaneo», spiega ancora Gislon, «in attesa della definizione delle nuove soglie da parte dell’amministrazione comunale».

La spesa sociale. Una decisione così delicata - bisognerà trovare l’equilibrio tra la tutela delle fasce più deboli e le note difficoltà di bilancio - che il commissario potrebbe decidere di lasciare in eredità al nuovo sindaco, che potrebbe quindi trovarsi subito la patata bollente sulla scrivania. Sono migliaia le famiglie che, attraverso l’indicatore Isee, accendono alle prestazioni agevolate offerte dal comune: più di 2000 tra anziani e disabili, mille famiglie - circa l’80% - per l’accesso agli asili, centinaia per le detrazioni dei buoni mensa o del trasporto scolastico. Diverse le soglie, a seconda dei servizi erogati.

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