Isabella aveva pesanti debiti con Freddy. Ecco le carte

Era sempre alla ricerca di soldi per finanziare nuovi studi del fratello, dentista abusivo, chiusi dai Nas. Ma come faceva Freddy a disporre di tutti quei soldi?
La lettera contratto con cui Freddy Sorgato incarica il detective
La lettera contratto con cui Freddy Sorgato incarica il detective

PADOVA. Freddy Sorgato aveva prestato dei soldi a Isabella Noventa. Tanti soldi che, era la sua fissazione, non sarebbe più riuscito a recuperare. L’ex fidanzata era sempre a caccia di finanziamenti per consentire al fratello Paolo di aprire nuovi studi odontoiatrici. Studi illegali visto che, quest’ultimo, non è dentista ma odontotecnico. Tanto da essere al centro di diversi procedimenti penali, uno dei quali in concorso con la sorella Isabella e la figlia.

Il movente economico. È quanto risulta da alcuni documenti in mano agli investigatori. «In data odierna (18 maggio 2015) è stato sentito nuovamente l’investigatore privato Lentini Riccardo nato a Camposampiero il 15.08.1965, (titolare della ditta Lentini & c sas con sede a Padova), il quale ha riferito che nel mese di ottobre 2014 aveva ricevuto un mandato dal signor Sorgato Freddy nato a Padova il 09.10.1969 perché effettuasse delle indagini nei confronti di Noventa Isabella, sorella di Noventa Paolo, con il quale Sorgato aveva avuto una relazione» si legge nel documento della 5ª sezione della Squadra mobile, protocollo n.243 del 18 maggio 2015 trasmesso alla Procura della Repubblica (foto a destra). Il documento prosegue precisando il motivo dell’incarico: «In quel periodo Sorgato le aveva prestato dei soldi che, dopo la rottura della relazione, non riusciva più a rientrarne in possesso. Nel febbraio 2015 l’investigatore privato Lentini Riccardo ha avuto nuovamente incarico dal signor Sorgato per una nuova attività di osservazione nei confronti di Noventa Isabella». Il 14 maggio 2015, il giorno precedente, un altro atto dei carabinieri del Nas (protocollo n.387/3-0/2014, oggetto: indagini a carico di Noventa Paolo trasmesso sempre alla procura, foto a sinistra) fa riferimento all’attività dell’investigatore «che aveva interesse a monitorare gli spostamenti del Noventa (Paolo), in quanto incaricato a svolgere accertamenti per conto di soggetti (Freddy) che erano a loro volta interessati a ricostruire i contatti e la consistenza patrimoniale e reddituale della sorella di Noventa Paolo» scrivono i carabinieri. Nell’interrogatorio del 18 maggio 2015, risulta dal verbale, il detective Lentini spiega «di aver ricevuto nell’ottobre 2014 e nel febbraio 2015 due incarichi da Sorgato Freddy, ex compagno della Noventa; quest’ultimo ha richiesto le mie prestazioni in quanto aveva dei crediti nei confronti di Noventa Isabella e voleva in qualche modo rientrare in possesso della somma». In quale modo Freddy intendeva recuperare il danaro? Nella lettera d’incarico all’agenzia investigativa, firmata da Sorgato, l’oggetto del lavoro indica «indagine su Isabella Noventa per molestie, possibili violazioni della privacy, atti diffamatori». Perché Freddy nasconde al detective il reale motivo di quel contratto (fondo spese 1000 euro più Iva)?

Scatta un'indagine parallela sui soldi e le proprietà dei Sorgato
Debora e Freddy Sorgato

Le attività di Isabella. La 55enne lavorava come segretaria nello studio di un medico di base (Emanuela Fanton), un rapporto “in nero” fino al 23 gennaio 2015, data della visita dell’Ispettorato del lavoro, l’ennesimo guaio giudiziario seguito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Susetta Galzignato. E poi era la segretaria del fratello che apriva e chiudeva, in continuazione, nuovi ambulatori. Anzi, veniva obbligato a chiuderli a mano a mano che erano scoperti dai carabinieri del Nas, pronti a denunciarlo, ogni volta, per abuso della professione medica. Il 4 novembre Paolo Noventa è stato condannato a 8 mesi senza la sospensione condizionale e a 70 mila euro di risarcimento a favore dell’Ordine dei medici con l’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di un anno, una volta scontata la pena, e la confisca delle attrezzature. La sentenza gli attribuisce pure la qualifica (come previsto dalla legge) di delinquente abituale. Eppure Isabella era legatissima al fratello che considerava un dentista di prim’ordine. Dentista abusivo. La prima denuncia per quell’attività illecita risale al 2000, altre se ne sono aggiunte nel 2006, 2010, 2011, 2013 e 2014. L'ultima inchiesta contesta all'odontotecnico di essere stato attivo dal 2012 al 25 maggio 2015 con l'apertura e la gestione di una serie di studi a Noventa e ancora ad Albignasego (nel garage dell’abitazione in cui vive la madre e risiedeva Isabella), a Casalserugo e a Ponte San Nicolò. Inchiesta finita in un processo che si aprirà il 16 giugno, slittato a causa della sparizione di Isabella (ancora non si sapeva dell’omicidio) in quanto coimputata: Paolo (difeso dall’avvocato Gian Mario Balduin) avrà accanto la figlia, pure imputata. Isabella, che si faceva in quattro per il fratello tinteggiando lei stessa le pareti degli ambulatori quando serviva, si era sempre impegnata a reperire finanziamenti per avviare gli studi. Servivano soldi per pagare gli affitti. E per comprare “riuniti” (le poltrone da dentista) e ferri del mestiere: i vecchi ambulatori erano stati sequestrati con materiale e arredi. E Paolo, di soldi, non ne aveva.

Il patrimonio di Freddy. Al contrario dei Noventa, il ballerino-camionista-assassino era pieno di soldi. Eppure la madre e la sorella, di mestiere, fanno le addette alle pulizie: la prima (un rapporto annacquato con i figli e un legame forte con il nipote) vive in un appartamento di proprietà (la quota del marito defunto è stata ereditata da Freddy e dalla sorella); la seconda risiede(va) in un altro appartamento comprato con i soldi del fratello. Che è titolare di altri alloggi (come il secondo appartamento ricavato nella casetta dei genitori). Insomma non c’è nessuna consistente eredità familiare finita nelle mani di Freddy. Resta da capire qual’è la fonte di quella ricchezza. E se quel danaro, di cui l’uomo aveva disponibilità, sia stato depositato in conti correnti o investito in beni.

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