Irrompono in sacrestia e razziano la cassaforte
PORTOGRUARO. Lo hanno fatto di nuovo. Però stavolta hanno preso di mira la piccola cassaforte. Furto sacrilego, e non è la prima volta, alla chiesa di Sant’Agnese, nell’omonimo borgo a ridosso del centro portogruarese.
È accaduto nel pomeriggio di domenica, poco prima dell’ultima celebrazione festiva, quella delle ore 18. Almeno due banditi, armati di martello, hanno rotto un muro della sacrestia, dietro il quale si nascondeva una piccola cassetta di sicurezza. All’interno c’erano 300 euro che, purtroppo, si sono volatilizzati. Quei soldi servivano per i poveri del rione, per chi è rimasto senza lavoro e per le mamme in difficoltà. Invece è diventato bottino per i malviventi. Le indagini sono state affidate ai carabinieri. Ad accorgersi dell’ammanco e dei relativi danni è stato il sacrestano della chiesa, che si era presentato un’ora prima dell’orario dell’ultima messa. Lo stesso ha avvisato il prete, e quindi i carabinieri, che hanno avviato le indagini sull’accaduto. In questo contesto si è scoperto che i banditi hanno agito quasi sicuramente nella giornata di domenica, in un arco di tempo che va dalle 12 alle 17. Dopo le messe del mattino, infatti, la sacrestia non presentava danni.
Sebbene sia estate la chiesa nelle giornate festive resta aperta, anche di pomeriggio dopo le funzioni, per permettere a chi lo desidera di mettersi in raccoglimento. Per i ladri è stata un’occasione irripetibile per entrare in azione. Domenica, con tutto quel caldo, a Sant’Agnese in molti hanno preferito o appisolarsi oppure andare al mare. I banditi muniti di martello hanno infranto il muro della sacrestia dietro il quale c’era la cassetta di sicurezza. Evidentemente, erano molto ben informati. Anche se hanno fatto certamente rumore, nessuno nei dintorni si è accorto di nulla, così i ladri hanno agito a colpo sicuro, senza problemi.
Dentro alla cassetta c’erano 300 euro; non restava altro da fare che fuggire, regalando alla comunità di Sant’Agnese e all’intera città un amaro calice, di cui tutti avrebbero volentieri fatto a meno. (r.p.)
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