«Irpef, su 2.300 euro lo Stato ne restituisce 76»

Santa Maria di Sala. La giunta Fragomeni fa affiggere appositi cartelli in paese Il sindaco: «In questa situazione per noi è impossibile erogare servizi ai cittadini»

SANTA MARIA DI SALA. «Lo Stato italiano preleva a ogni salese 2.300 euro l’anno e ne restituisce 76. A voi cittadini le opportune considerazioni». Il Comune denuncia il trattamento tributario centrale, spiegando con le pubbliche affissioni l’impossibilità di erogare i servizi ai cittadini. Lo fa tappezzando il territorio di cartelli e spiegando così ai residenti di capoluogo e frazioni, con uno schema, come stanno le cose nei rapporti con Roma. La firma è del sindaco Nicola Fragomeni e il disegno, molto semplice per essere compreso da tutti, utilizza icone e frecce per dire ai circa 18 mila salesi come funziona il prelievo fiscale nel territorio.

«Nel 2013», si legge nel cartello, «lo Stato italiano ha prelevato 42 milioni e 500 mila euro di Irpef dal Comune di Santa Maria di Sala, che equivalgono circa a 2.300 euro a persona, indipendentemente dall’età. Lo stesso anno lo Stato ha restituito al Comune un milione e 417 mila euro dell’Irpef prelevato, che equivalgono a circa 76 euro a persona, sempre indipendentemente dall’età». Fatti due conti, dunque, tre anni fa ognuno dei circa 18 mila salesi, dall’ultimo neonato al più anziano del comune, ha lasciato in tasse allo Stato 2.224 euro. Situazione denunciata più volte in Consiglio comunale, sui giornali e nelle sedi istituzionali, adesso messa nero su bianco in ogni angolo del comune, per dirlo a tutti.

Da ieri i cartelli capeggiano su vie, piazze, luoghi pubblici e, ovviamente, in municipio, affissi dal messo comunale su ordine del sindaco.

«Come può il Comune, con 76 euro a persona, erogare i servizi che spettano di diritto ai propri cittadini?», conclude Fragomeni nell’avviso pubblico, che riporta anche l’immagine emblematica del Veneto con il cappio al collo. Il sindaco spiega così l’iniziativa: «La gente deve sapere come stanno le cose. Deve sapere quanto dà e quanto riceve, soprattutto deve capire quanto, di quello che finisce a Roma, ritorna sul territorio. Perché mi sono stancato di sentirmi chiedere dai cittadini perché non si fa questo o quello: non ci è data la possibilità di erogare servizi».

L’iniziativa ha scatenato plausi e approvazione, soprattutto tra la schiera di autonomisti e indipendentisti veneti che abitano a Santa Maria di Sala, rappresentati in maggioranza da Dino Zavan. E qualcuno adesso chiede agli altri comuni, soprattutto del Miranese, di prendere esempio ed esporre chiaramente e in pubblico i propri dati Irpef.

Filippo De Gaspari

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia