Iris, nuova versione on line «Una rivoluzione digitale»
La rivoluzione digitale parte da Iris. È stato presentato ieri mattina al teatro Goldoni di Venezia, durante la seconda Giornata della trasparenza nella pubblica amministrazione che ha visto protagonisti gli studenti delle scuole veneziane, il nuovo Iris (il sito per le segnalazioni al Comune).
In occasione dell’Italia Digital Day, il 21 novembre, l’Agenzia per l’Italia Digitale ha presentato le linee guida di design per i siti web delle amministrazioni pubbliche, un modo per rendere più facilmente accessibili i siti, applicando un’identità coerente, comprensibile a tutti e di facile accesso, intuitiva anche da chi non è uno “smanettone”, per così dire. Il primo progetto pilota di queste linee guida è il portale del Governo italiano: il Comune e Venis hanno raccolto subito la sfida e hanno adattato Iris, la cui nuova versione è on line da ieri, agli standard nazionali.
«Siamo stati il primo Comune ad adottare le nuove linee guida del Governo», spiega Alessandra Poggiani, direttrice di Venis, «il primo cambiamento è visuale, ma serve a rendere il servizio semplice, e compatibile con il sistema di identità digitale che il Governo ha realizzato e che sarà disponibile da febbraio e che prevede un’unica login, con un’unica password per i servizi. Dall’Inps all’Agenzia delle Entrate, tutti dovranno adottarlo. Non ci sarà bisogno di avere la password per Iris, per il Comune e per la motorizzazione, ma con un’unica credenziale sarà garantito un accesso sicuro a livello nazionale. Questo è il primo lavoro di una serie, tutta la parte web del Comune dovrà essere adattata alle nuove linee guida. Siamo partii con Iris perché se anche il sito del comune è il più visualizzato, Iris è il servizio più usato sotto il profilo dell’interazione con l’utente e la cittadinanza». E la differenza si vede, se ne è accorto chi si è accinto ad usarlo ieri. «La navigazione è immediata anche per chi non ha familiarità con strumenti internet ed è predisposto per italia.it».
Dal 2009 a oggi, sono 25.970 le segnalazioni ricevute dai cittadini, 20.340 quelle concluse, 70 le segnalazioni medie a settimana. In testa ci sono sempre buche e dissesti, con oltre 5mila segnalazioni. Solo nel 2015 gli accessi sono stati 173.585, i cittadini attivi che hanno segnalato un disservizio, 9.663. Presente ieri anche, Paolo Barberis, consigliere per l'Innovazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, intervenuto per ricordare «l’importanza di favorire la semplificazione della digitalizzazione verso un nuovo modo di presentare i servizi al cittadino» e sottolineare come «a Venezia, con Iris, c’è stata una prima esperienza significativa, per tempestività e qualità del servizio».
Marta Artico
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