Ipea, resta aperta soltanto la sede di San Donà
Ipea, resta la sola sede di San Donà per l’istituto che forma estetisti e parrucchiere. La scuola ha erogato e concluso le attività formative per l’anno formativo 2013/2014 senza poter richiedere alcun anticipo o rimborso per proseguire le attività. Per poter garantire il regolare svolgimento dell’attività scolastica presso le sedi di Verona, Padova e Treviso sono necessarie infatti immediate risorse finanziarie, non disponibili al momento se non prima di marzo 2015.
Così hanno spiegato gli amministratori che hanno scritto una lettera alla Regione dopo un presidio davanti a palazzo Balbi. «Questo non riguarda gli interventi formativi in svolgimento, nella sede di San Donà», spiega Iles Braghetto, legale rappresentante, «in considerazione delle disponibilità del personale direttivo, amministrativo e docente, e di parte dei fornitori. Il nostro ente sta svolgendo dal 24 ottobre attività formativa per vari progetti. Considerato che è fondamentale garantire, come previsto dai bandi, l’erogazione dei servizi in obbligo formativo, in condizioni di rispetto dei servizi essenziali, dichiaro di rinunciare a parte del contributo per i progetti delle sedi di Padova, Treviso, Verona per oggettiva impossibilità. Chiediamo di avviare le procedure di subingresso con altro ente al fine di garantire la prosecuzione degli interventi formativi in corso».
Non tutto è perduto, dunque, ma ci sono ancora tanti docenti che attendono i soldi degli stipendi arretrati e che si sono rivolti a dei legali per ottenere il dovuto. Adesso gli amministratori hanno rinunciato ai contributi e chiuso le altre sedi, eccetto quella di San Donà, nel tentativo di un subentro che al momento non è ancora confermato. (g.ca.)
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