«Io, in Sudan per aiutare gli altri»

L’ex assessore del Pd Mara Rumiz è andata in Africa come volontaria in un ospedale di Emergency
Di Alberto Vitucci
CAIAFFA VENEZIA 20.09.2009.- PREMIO "GIOVANNI XXIII" CONFERITO AI VOLONTARI E AGLI OPERATORI DELLA SEZIONE DI VENEZIA DELL'ORGANIZZAZIONE EMERGENCY NELLA PERSONA DEL DOTT. GABRIELE RISICA. NELLA FOTO: DA SX IL PRESIDENTE DEL PREMIO GIULIANO ZANON, IL DOTT. RISICA E L'ASSESSORE MARA RUMIZ.- INTERPRESS
CAIAFFA VENEZIA 20.09.2009.- PREMIO "GIOVANNI XXIII" CONFERITO AI VOLONTARI E AGLI OPERATORI DELLA SEZIONE DI VENEZIA DELL'ORGANIZZAZIONE EMERGENCY NELLA PERSONA DEL DOTT. GABRIELE RISICA. NELLA FOTO: DA SX IL PRESIDENTE DEL PREMIO GIULIANO ZANON, IL DOTT. RISICA E L'ASSESSORE MARA RUMIZ.- INTERPRESS

Nel campo profughi di Mayo, pochi chilometri da Karthoum, ci sono 300 mila persone, senza acqua né luce elettrica. La scuola del paese ha classi da 85 ragazzi, senza una penna né un foglio di carta. Si impara a memoria, solo il maestro scrive alla lavagna. Ma nello stesso posto, nel cuore dell’Africa, c’è una struttura sanitaria modello. Fondata da Emergency, l’organizzazione umanitaria di Gino Strada, con un rapporto privilegiato con Venezia.

Il centro cardiochirurgico «Salam» di Karthoum e un ospedale costruito nel 2007, modernissimo e razionale, da far invidia agli ospedali del Nord Italia, dove lavorano 50 tra medici e infermieri provenienti in gran parte dall’Italia, e circa 300 sudanesi. Progettato da Raul Pantaleo, architetto milanese che vive da tempo tra Venezia e Trieste, con il progetto esposto alla Biennale del 2010. A Karthoum presta la sua opera il cardiologo veneziano Gabriele Risica, detto «Mimmo». In sei anni l’equipe di Gino Strada e Risica ha visitato oltre 40 mila persone, con 5 mila interventi chirurgici. Tra i volontari di Karthoum c’è da qualche giorno anche l’ex assessore Mara Rumiz. Un ventennio tra giunta e Consiglio comunale, prima da sindacalista Cgil al ministero dei Beni culturali, Rumiz adesso, conquistata la pensione, ha scelto il volontariato. «L’amicizia con Gino Strada – anch’egli veneziano di adozione, con casa a Cannaregio, (ndr) – ma soprattutto la voglia di fare qualcosa di concreto per gli altri», spiega, «Emergency è una delle poche Onlus che investe quasi tutte le sue risorse per progetti umanitari. I costi della struttura sono minimi. Trovo molto bello poter garantire con i contributi e il volontariato un’assistenza sanitaria gratuita e di qualità a questa gente». Dopo aver contribuito al varo del progetto per il Poliambulatorio di Marghera – dove le cure di Emergency vengono garantite gratis anche agli indigenti del territorio, oltre che agli immigrati – Mara Rumiz ha deciso di partire per l’Africa. «Un’esperienza molto forte», racconta, «l’ospedale ha tre sale operatorie e sale di terapia intensiva con le migliori tecnologìe. Ma anche una guest house per ospitare i parenti degli ammalati, che vengono da tutta l’Africa. E una mensa, generatori». L’ospedale è autosufficiente in tutto. E l’ex assessore adesso si occupa di garantire l’organizzazione alberghiera quotidiana. Dal 2004 Emergency ha curato in Sudan 250 mila persone», dice Mara, «un’enormità se pensiamo che in Sudan ci sono 16 medici ogni 100 mila abitanti, l’aspettativa di vita è di 55 anni, la mortalità infantile supera il 10 per cento». «E buona parte dello staff di volontari», dice Rumiz, «proviene dal Nord Est. Un segno della generosità della nostra terra».

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