"Io è un'altra", metamorfosi imprevedibili che si guardano dalla strada

Venezia,  Domus Civica di San Polo 3082 ospita fino al 19 maggio le opere di Chiara Calore e Greta Ferretti
Una delle opere in mostra
Una delle opere in mostra

VENEZIA. Fino al 19 maggio lo spazio espositivo D3082 (Domus Civica di San Polo 3082) ospita la  mostra “Io è un’altra”, che raccoglie le opere di Chiara Calore e Greta Ferretti.

Il progetto espositivo, curato da Daniele Capra, vede esposte opere su carta e su tela concepite dalle artiste appositamente per gli spazi espositivi di D3082, che consentono all’osservatore di poter godersi la mostra dalla strada.

Le due giovani artiste, che frequentano i corsi dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia, propongono una pittura caratterizzata da una figurazione articolata destabilizzante e anarchica, nella quale elementi realistici sono mescolati a ciò che è inaspettato, deforme, sgraziato o mostruoso.

Nelle loro opere, tanto la composizione quanto l’anatomia dei corpi rappresentati sono turbate da metamorfosi e trasformazioni imprevedibili, in cui liberamente si combinano gli immaginari della mitologia, del bizzarro e del racconto gotico.

Il titolo della mostra è la declinazione in versione femminile di una delle più note affermazioni di Arthur Rimbaud («Io è un altro»), contenuta nella celebre Lettera del veggente. Nello scritto rivolto a Paul Demeny, realizzato in giovane età, il poeta teorizza come sia necessario varcare l’ordinarietà e farsi veggente «mediante un lungo, immenso e ragionato disordine di tutti i sensi. Tutte le forme d’amore, di sofferenza, di pazzia». È nella ricerca di quel limite, nel tentativo di sfiorare l’abisso che Rimbaud trova il senso ultimo della verità della poesia. Un senso esplorativo che ritroviamo nelle opere delle due artiste.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia