«Investire negli alberghi per restare competitivi»
CAORLE. Investire nel settore alberghiero per essere competitivi sul mercato. Ieri mattina, ad aprire la terza giornata della fiera di Caorle, ci ha pensato Fiditurismo. Che il mercato della “riqualificazione” sia in stallo da qualche anno, ormai, è sotto gli occhi di tutti e a confermarlo è proprio lo studio condotto dalla società di consulenza finanziaria Scouting su una mappatura dei bilanci delle imprese alberghiere della Costa Veneziana.
Secondo la relazione introdotta da Filippo Bratta della Scouting spa, «è giunto il momento per pianificare investimenti nel medio lungo periodo nel settore alberghiero. Negli ultimi anni abbiamo smesso di investire. Cosa che ha generato liquidità che oggi può essere reinvestita».
Un’analisi media che si è focalizzata su un campione di 73 alberghi tra Caorle, Bibione Jesolo e Sottomarina di Chioggia che ha evidenziato un leggero aumento sugli arrivi e le presenze con delle differenze che riguardano solo la tipologia della struttura. Le presenze crescono del 2 per cento per i tre stelle mentre per i quattro stelle risultano in calo in tutte le località. Quanto alla permanenza media, nel 2012 è risultata in diminuzione in tutta la Costa Veneziana, con una riduzione più significativa per i tre stelle a Chioggia e Bibione (che pure resta la località in cui ci si sofferma di più, con 5 giorni di media), mentre per i quattro stelle il calo maggiore riguarda gli hotel di Jesolo (-9,3 per cento). Rimane invece stabile il tasso medio di occupazione dei posti letto con una lieve crescita per i tre stelle dove si attesta al 72 per cento contro il 66,2 per cento dei quattro stelle.
Un dato importante e preoccupante su cui l’incontro si è focalizzato è proprio il generale calo, negli alberghi di proprietà, del capitale investito, che denota una sostanziale assenza di investimenti dal 2009 al 2012. «Le nostre realtà turistiche sono sostanzialmente in grado di reggere gli investimenti» ha detto Alessandro Rizzante, presidente di Fiditurismo, «smettere di investire, anche in considerazione della presenza di un’utenza molto più internazionalizzata, equivale a perdere pesantemente competitività. Se avessimo meno costi di personale, questo ci consentirebbe di essere più competitivi e gestire con maggiore tranquillità i costi. Restiamo positivi, comunque, perché siamo in grado di crescere e continuiamo a lavorare facendo squadra tra di noi».
Tante le personalità del settore alberghiero e delle imprese presenti ieri all’incontro, tra questi, Massimo Zanon (Fidimpresa Veneto), Angelo Faloppa e Mario Feltrin (Commissione Consiliare Turismo) e Marco Michielli (Federalberghi Veneto) che ha ricordato il suo ultimo incontro con il ministro Franceschini durante il quale ha avuto modo di presentargli alcuni progetti in atto tra Federalberghi e Confturismo: «Il costo del lavoro è stato uno dei temi toccati nel corso del nostro incontro», ha spiegato Michielli, «per cui attendiamo estremamente vigili il job act che presenterà il premier Renzi. La nostra preoccupazione è che Matteo Renzi, che vuole correre molto veloce, forse troppo, passi con il rullo compressore davanti a tematiche complesse come quelle che riguardano il lavoro nel nostro comparto».
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