«Investimenti in tecnologia per offrire sempre il meglio»
MESTRE. «Investire nella tecnologia è una delle chiavi del successo, fin dalla fondazione». Nicoletta Garbo è la direttrice finanziaria di Pixartprinting, nome inglese per la società veneziana con sede a Quarto d’Altino. L’azienda è stata fondata nel 1994 ed è specializzata nella fornitura online di servizi di stampa di piccolo e grande formato, packaging, stampe su tessuto e altro ancora. Pixartprinting, oltre 600mila clienti attivi in tutta Europa e una media di 10mila lavorazioni al giorno, da qualche anno è entrata a far parte dell’americana Cimpress, tra i leader mondiali del settore. Garbo sarà uno dei protagonisti della presentazione del rapporto Top 500 sulle migliori imprese di Venezia e dell’area metropolitana, realizzato da Pwc e Ca’ Foscari. Il rapporto sarà presentato giovedì 25 gennaio alle 17.30 nella sede di Confindustria Venezia.
Dottoressa Garbo, quanto conta l’innovazione per Pixartprinting?
«Quando cinque anni fa sono arrivata a Quarto d’Altino da un’esperienza tradizionale, è stato uno shock vedere come lavoravano, la loro velocità. L’imprinting del fondatore è rimasto nel dna: reinvestire le risorse sempre in azienda, acquistando l’ultima tecnologia disponibile sul mercato. Questo permette di offrire qualità, servizi, tempi e prezzi sempre migliori, e si dà vita ad un ciclo positivo. Grande importanza ha l’apporto dei collaboratori, che suggeriscono continuamente idee per innovare e creare nuovi servizi».
Quanto investe la società in Ricerca&Sviluppo?
«Rinnoviamo continuamente il nostro parco macchine: all’interno della nostra azienda hanno infatti una vita molto corta, non più di tre anni. Ci sono degli anni in cui facciamo dei salti tecnologici, per cui la percentuale degli investimenti sul fatturato sale, e degli anni dove invece portiamo a regime tali investimenti. Arriviamo anche al 10-15% del fatturato in un anno. Continuare a portare innovazione tecnologica significa poi rimettere in discussione l’organizzazione produttiva, e servono periodi assestamento».
Una crescita di fatturato negli anni ha portato anche a nuove assunzioni.
«Quando sono arrivata cinque anni fa ero la numero 180, oggi siamo 727 dipendenti, in continua crescita. Anche noi abbiamo qualche difficoltà a trovare collaboratori qualificati».
Come si è chiuso l’ultimo anno di fatturato?
«Il nostro bilancio si è chiuso a luglio 2017 con una crescita a 131 milioni (il precedente fatturato era di 115 milioni, ndr). Una crescita sana nei valori economici e finanziari. Continua poi una marginalità assolutamente rilevante, il margine operativo lordo è intorno 27-28%».
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
«Principalmente l’Italia, con metà del fatturato. Poi la Francia, Spagna, Svizzera, Inghilterra Germania e Portogallo. Facciamo vendite anche dagli Stati Uniti. Il mercato rimarrà quello europeo, non è ancora coperto completamente».
Cosa vi portato appartenere ad un gruppo come Cimpress?
«Il fatto di entrare a far parte di un gruppo internazionale ci ha aiutato a crescere e a strutturaci un po’ meglio. Abbiamo inserito nuove figure. C’è fiducia, ripagata dai nostri risultati: abbiamo autonomia all’interno delle linee guida definite in sede di budget con la capogruppo».
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