«Investiamo i 28 milioni per il turismo»
È stata istituita per contribuire alle spese legate al turismo e, ogni anno, fa entrate nelle casse di Ca’ Farsetti tra i 24 e il 28 milioni di euro. Un bel gruzzolo dal quale, tuttavia, non si riescono a trovare i soldi per piccole iniziative a difesa della città dall’orda di visitatori, come ad esempio i Guardians di Piazza San Marco, anche quest’anno sponsorizzati dalla Costa Crociere.
Nell’estate più caotica e tamarra del millennio, quella dei tuffi dal ponte di Rialto e di ogni genere di licenza, più di qualcuno si è chiesto perché almeno una parte dei soldi della tassa di soggiorno non venga utilizzata anche per cose pratiche come i guardiani, ma anche l’allestimento di piccole aree di sosta nei campi, qualche panchina, due alberi, un cartello, una fontanella.
«Noi fungiamo solo da collettori e puntualmente versiamo quello che dobbiamo versare», spiega il presidente dell’Associazione veneziana albergatori, Vittorio Bonacini, «è evidente che ci sono diversi instradamenti per la destinazione della tassa di soggiorno ma è un problema del Comune».
Illuminazione, trasporti, pulizia: gli introiti della tassa di soggiorno finiscono in questi settori ma restano fuori iniziative che nelle città turistiche di tutto il mondo sono all’ordine del giorno. Senza un giardino, senza un’indicazione, con pochi vigili impegnati in una miriade di altri servizi, l’incivilità di alcuni è diventata la condanna di tutti.
«Ho la netta sensazione che certi gesti indecorosi siano sempre accaduti, solo che prima i residenti tacevano. Ora, invece, per grazie del cielo, i veneziani stanno arrivando a saturazione. Mi sembra che in giro ci sia una rivolta morale. I veneziani vigilano, si sentono attivi, pronti a segnalare».
Sabato 10 settembre lo faranno con una manifestazione alla quale tutti sono invitati con i carrelli della spesa, i passeggini e altri mezzi d’”ingombro” proprio per riprendersi i masegni. Intanto sopportano gli ultimi assalti dell’estate che non risparmiano nemmeno i supermercati: in quelli nella zona di Rialto e San Marco per i residenti è diventato quasi impossibile andare a fare la spesa dalla quantità di turisti che si aggira tra gli scaffali.
Ragion per cui c’è anche chi suggerisce di alzare la tassa di soggiorno della fascia più alta. «Chi propone di alzare i 5 euro non ha chiaro che cosa sia il mondo del turismo», - dice ancora Bonacini, «La grande maggioranza degli alberghi ha già fatto i contratti per tutto il 2017 e anche per l’inizio del 2018. Il problema non è alzare o abbassare la tassa di soggiorno ma è come si spendono quei denari».
Il presidente dell’Assciazione Piazza San Marco, che ogni giorno ne vede di tutti i colori, lo dice da tempo. «La replica del format dei Guardians in altre zone della città dove regna il caos potrebbe essere attuato con l'assunzione di una cinquantina di ragazzi e una spesa che si aggira intorno ai 300 mila euro», spiega Alberto Nardi, « reperibili da una parte della tassa di soggiorno istituita anni fa proprio per incentivare e aiutare il turismo».
Manuela Pivato
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