Investe un pedone e scappa rintracciata dopo sei ore
L’acume investigativo di due agenti di una pattuglia del Motorizzato della polizia Municipale si è rivelata determinante per individuare l’automobilista che mercoledì mattina, intorno alle ore 9, in via Lussinpiccolo a Mestre, nella zona della Gazzera, ha investito un pedone, il sessantenne R.T., residente poco lontano, e si è dileguato senza prestare soccorso. Gli agenti hanno ottenuto le prime informazioni utili da due testimoni, tra le quali la marca dell’autovettura dell’investitore, alcune parti della sequenza alfanumerica della targa e i frammenti di uno dei due specchietti retrovisori esterni penzolante. La vettura si era poi allontanata immettendosi in via Miranese, in direzione Spinea.
Ricostruita la dinamica dell’incidente in base agli elementi acquisiti, gli operatori della Municipale hanno allertato la Centrale operativa che ha immediatamente impartito via radio alle pattuglie in servizio le indicazioni utili a rintracciare il veicolo, una Peugeot 208. Contemporaneamente, gli specialisti del Servizio Sicurezza stradale, coordinati dai commissari Claudio Giacomin e Gianni Vanina, hanno avviato le indagini per risalire all’auto investitrice con ricerche presso i concessionari della zona e poi presso le carrozzerie. E presso una carrozzeria di Mira è stata trovata l’auto: una signora si era presentata per far sistemare lo specchietto rotto. Grazie alle particolari competenze acquisite dal Reparto nel corso degli anni, alla rete capillare di fonti informative, ad una minuziosa attenzione sui reperti acquisiti sul campo e, non da ultimo, alla speciale motivazione degli agenti, che spesso in questi casi rimangono in servizio anche oltre l’orario di lavoro, è stato possibile, spiegano dal Comune, a 6 ore dall’incidente, rintracciare l’autovettura che appartiene ad una donna di Mestre, B.A., di 47 anni. Il mezzo è stato posto sotto sequestro su disposizione del pubblico ministero immediatamente informato.
La signora si è poi presentata spontaneamente alla Polizia locale e ora deve rispondere di omissione di soccorso e delle lesioni al pedone investito, ricoverato in ospedale con un arto fratturato e con una prognosi di oltre 40 giorni. Il reparto motorizzato nel 2016 ha individuato 7 dei 14 conducenti responsabili del reato di omissione di soccorso per non essersi fermati a prestare la dovuta assistenza in occasione d’incidenti, spesso da loro provocati. La Municipale ricorda che il Codice della strada prevede l’obbligo di fermarsi e prestare soccorso, pena la reclusione da 6 mesi a 3 anni, per l’inottemperanza all’obbligo di fermarsi, e la reclusione da un anno a 3 anni per l’omissione di assistenza ai feriti. Quanto rischia la signora mestrina.
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