Invasione di meduse giganti al Lido di Venezia

Decine di esemplari domenica sulla battigia. L’esperto: dipende dal caldo, non sono pericolose

VENEZIa. Invasione di meduse giganti sulla spiaggia del Lido (zona A, San Nicoletto, Ospedale al mare). È successo ieri mattina tra le 7 e le 9. Decine e decine di meduse (vive) sono apparse sulla battigia trascinate dalla corrente. Gli esemplari dotati di un ombrello di circa 50/70 centimetri dalla forma perfettamente sferica e dal colore di un bianco diafano avevano striature blu/viola, altri esemplari erano solo trasparenti con grossi e corti tentacoli. Il fenomeno gelatinoso degli enormi “polmoni di mare” - è il termine scientifico - non è passato inosservato e ha messo un po’a discapito la tranquillità di un’attesa domenica di sole.



I bambini, durante i loro giochi d’acqua e di sabbia, hanno incontrato all’improvviso le giganti “astronavi marine” in movimento che respiravano in modo strano e che cercavano di rifugiarsi dentro le pozze. Mentre i piccoli guardavano con curiosità gli spostamenti delle meduse e gettavano su di loro secchielli d’acqua i genitori raccomandavano di prestare molta attenzione a queste insidie del mare. «Non toccatele assolutamente, vi pungono e vi scottano», questo è stato il loro ferreo divieto.

Invece un gruppo di veneziani in passeggiata ha osservato: «È proprio un buon segno; significa che il mare è pulito». Poi qualcuno ha scattato anche una serie di foto e altri con l’aiuto di legnetti hanno spostato le masse gelatinose dalla battigia. Su questi celenterati dall’incedere lento gli esperti dichiarano che negli ultimi anni la loro presenza sta aumentando.

«Si sta assistendo a un loro incremento. Sciami di meduse si registrano ovunque, dal Mar Mediterraneo al mar ligure, dall’Elba alla Puglia, dal golfo di Trieste alla Sardegna tanto che numerosi stabilimenti si stanno attrezzando con reti anti-medusa».

Sulla loro pericolosità in laguna arriva la rassicurazione dell’ornitologo Mauro Bon, responsabile del servizio ricerca e divulgazione scientifica del museo di storia naturale della Fondazione Musei Civici (il museo si trova nel sestiere Santa Croce 1730, vicino alla fermata Riva de Biasio). «Non è allarme, il fenomeno dipende dal caldo. Queste meduse polmoni di mare sono un po’ urticanti soprattutto nei tentacoli ma non sono pericolose», dice Mauro Bon. Così, al Lido, l’arrivo del caldo ha fatto spiaggiare i celenterati; nel frattempo in alcune terrazze del centro storico sono comparsi anche i gechi di colore grigio. Sono piccoli rettili cugini lontani delle lucertole che in città si erano visti raramente. «È il cambiamento climatico, è il riscaldamento delle acque degli oceani: è l’effetto serra» continuano a sottolineare gli esperti.

Nadia De Lazzari
 

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