Invasione a Malamocco per “salvare” Poveglia
VENEZIA. Si sono guardati dalle prime luci del mattino alle ultime della sera. L'incontro ravvicinato tra l'Isola di Poveglia e i cittadini che hanno donato la propria quota per partecipare all'asta del Demanio del 7 maggio, è avvenuto in un clima di festa, complici una giornata baciata da un caldo sole e l'irresistibile profilo dell'isola nel blu della laguna.
Ieri un migliaio di persone di tutte le fasce di età nell'arco della giornata sono giunte alla Lega Navale di Malamocco per l'incontro finale. Il luogo scelto si trova infatti proprio di fronte all'isola diventata il simbolo dell'opposizione alla privatizzazione della laguna. Ognuno ha portato da bere e da mangiare, riempiendo le cucine di bigoi in salsa e torte salate. Qualcuno ha usato per banchettare i tavoli di legno posti nel prato, altri si sono portati un telo dove sdraiarsi al sole, tutti hanno approfittato dell'occasione per andare a vedere da vicino l'isola, sfruttando le barche messe a disposizione per un tour attorno all'isola.
Ieri l'Associazione Poveglia, nata su idea di Andrea Barina, ha organizzato l'ultimo incontro facendo le cose alla grande. Mentre nella sede della Lega Navale si festeggia con giochi per bambini, musica, lettura di poesie e yoga della risata, dall'altro nella piazza di Malamocco si continua a presentare l'iniziativa. Un video racconta la storia di Poveglia e poi a voce si presentano i gruppi di lavoro con esperti legali, di ambiente e sostenibilità. Fino a qualche minuto prima delle 16 di martedì 6 maggio si è ancora in tempo per fare la propria donazione sul sito www.message-in-a-bottle.org versando 99 euro, 19 per iscriversi all'Associazione Poveglia e 80 come donazione, in caso di perdita riconsegnati al mittente. Dopo un mese di intenso lavoro, ieri, con Poveglia davanti agli occhi, ognuno ha fatto i conti con i propri sogni e le proprie paure, ma tutti hanno riconosciuto la straordinarietà dell'iniziativa, nata dal popolo. «La prima cosa positiva - ha detto Francesco Fracassi, uno dei primi giudecchini che ha aderito all'iniziativa - è che l'isola non è stata oggetto di conflitto tra veneziani. Poi bisogna dire che è stata l'occasione per mostrare la maturità politica delle persone che hanno concretamente espresso un modello di governabilità diverso, fondato sulla responsabilità e sulla consapevolezza delle proprie azioni. Penso che, al di là di quello che succederà, sia stato tracciato un percorso che non può essere dimenticato».
Passando all'asta. Si vince o si perde? Diciamolo, ognuno in cuor suo sente che il sogno potrebbe avverarsi, ma proprio per questo la scaramanzia è tanta e si manifesta in primo luogo nel numero dei tesserati che non si vuole svelare. I “cartacei” hanno superato le 1500 iscrizioni, ma è sulle donazioni on line che si vuole mantenere il silenzio anche se sembra che siano altrettante. La soluzione migliore sarebbe che non ci fossero più di cinque proposte, dato che nel bando si precisa che solo le prime cinque offerte più alte passeranno il primo step. Il Demanio valuterebbe poi il progetto e per i gruppi che hanno lavorato sodo questa potrebbe essere la carta vincente per mostrare come l'unione fa la forza tanto da fare di un sogno una realtà.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia