Intossicato dal monossido: colpa della stufa dei vicini

San Stino. Ragazzo di 21 anni salvato in extremis e portato in camera iperbarica

SAN STINO. Dramma sfiorato lo scorso fine settimana per un ragazzo di 21 anni, Z. E. , intossicato dal monossido di carbonio, mentre si trovava in casa in compagnia dei genitori. La dinamica dell’incidente è particolare perché il gas, secondo i rilievi dei tecnici, sarebbe penetrato nella stanza del giovane attraverso una piccola fessura scoperta sul pavimento che divide la sua abitazione da quella dei vicini che abitano al piano di sotto, e che hanno una stufa a pellet. Il giovane, dopo le cure al Pronto soccorso dell’ospedale di Portogruaro e alla camera iperbarica a Marghera, è stato dimesso nella mattinata di ieri.

In questo periodo sono diversi i casi di intossicazione da monossido che hanno riguardato anche la Città metropolitana di Venezia. Quanto accaduto l’altro giorno in pieno centro a San Sino si è però rivelato come uno dei casi più problematici della stagione invernale, almeno nel mandamento di Portogruaro. Gli infermieri del Suem 118, con il medico di guardia, sono stati avvertiti la notte tra sabato e domenica. La chiamata di intervento era stata inoltrata da un familiare che si è accorto che il giovane stava male.

Dei tre componenti familiari solo il più giovane lamentava i sintomi dell’intossicazione da monossido. Il 21enne stava riposando nella sua camera, dove si è scoperta la fessura attraverso cui il pericoloso gas è entrato nell’abitazione. Gli operatori sanitari lo hanno soccorso in tempo.

Trasferito inizialmente al Pronto soccorso di Portogruaro, il ventunenne è stato successivamente accompagnato alla camera iperbarica per seguire il necessario ciclo di cure a Marghera. Rientrato a Portogruaro, è stato dimesso ieri mattina con una prognosi di pochi giorni.

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