Interventi all’utero senza bisturi
CHIOGGIA. Congresso di chirurgia “live” in diretta dalla sala operatoria. Per un giorno Chioggia sarà la capitale della chirurgia isteroscopica con un congresso che abbina alla parte teorica una lezione pratica con la proiezione di un intervento in tempo reale.
Per l’evento arriveranno in città una quarantina di ginecologici da tutta Italia e di docenti della Scuola italiana di isteroscopia a conferma che l’ospedale di Chioggia negli ultimi anni ha investito molto sullo sviluppo di questa tecnica che permette di indagare ed eventualmente operare nella cavità uterina senza incidere.
Il congresso nazionale di isteroscopia, il decimo, si terrà venerdì dalle 9 alle 18, nella sala conferenza di Villa Verde. «Questa metodica è diffusa in molti ospedali del Veneto», precisa il direttore generale dell’Asl 14, Giuseppe Dal Ben, «ma qui a Chioggia ha trovato una sede giusta, quella di ginecologia, dove svilupparsi ed evolversi in un servizio ambulatoriale diagnostico e terapeutico eccellente, a vantaggio delle donne che presentano sintomi legati alle patologie endouterine».
A scommettere sul servizio è stato per primo il primario di Ginecologia e Ostetricia Luca Bergamini, che ha puntato sull’aggiornamento professionale della sua équipe e sulle tecnologie di ultima generazione. A Chioggia si possono gestire a livello ambulatoriale molte patologie femminili, riuscendo in molti casi a salvare l’utero. L’isteroscopia consente interventi di pochi minuti, eseguiti senza anestesia, senza dolore e necessità del ricovero, con il rientro a casa nell’arco della giornata. «L’80% delle problematiche femminili», spiega Bergamini, «riguarda perdite anomale uterine che possono avere varie cause (polipi, miomi sottomucosa, metrorragie). Una volta la donna veniva portata in sala operatoria e si interveniva chirurgicamente, spesso arrivando all’asportazione dell’utero. Oggi non solo si evita a molte pazienti l’ingresso in sala operatoria, ma si punta sempre più a terapie conservative che aiutano a salvare l’utero».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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