Interessi troppo alti, si rifiuta di pagare e la banca si arrende
Ottiene un prestito poi smette di pagare le rate mensili. L’istituto di credito alla fine accetta di ridurre le pretese
MIRA. Ottiene un prestito da una filiale di Mestre della banca Monte dei Paschi di Siena, ma a causa delle rate e degli interessi troppo alti non riesce più a pagare le rate mensili. Per tutta risposta l’istituto di credito secondario che aveva acquistato il debito del Monte di Paschi gli manda un’ingiunzione di pagamento per oltre 25 mila euro. L’uomo si oppone all’ingiunzione di pagamento e alla fine riesce ad far cancellare 9 mila euro di interessi dal prestito e riesce a far rateizzare la somma in 60 rate da 300 euro ciascuno.
Una piaga. A spiegare cosa è successo è Emanuele Compagno l’avvocato di S. G. un 57enne di Mira che nelle scorse settimane si è visto crollare il mondo addosso con l’arrivo dell’ingiunzione di pagamento. C’era infatti il concreto rischio di un sequestro dei beni mobili e anche della casa di proprietà. Casi simili poi a volte rischiano di far compiere alla gente gesti inconsulti e Federconsumatori fa sapere che in Riviera e Miranese, sono almeno un centinaio le segnalazioni arrivate.
Il mutuo. «Il mio assistito - spiega l’avvocato Compagno - aveva ottenuto un finanziamento dal Monte dei Paschi, non riuscendo ad onorare fino in fondo il debito che nel frattempo era stato acquisito da una banca fnanziaria. Da tempo infatti il mio cliente aveva interrotto il pagamento delle rate sia per problemi personali, e sia perché riteneva che l’interesse applicato fosse troppo alto tanto da ritenere che fosse superata la soglia d’usura». L’avvocato Compagno spiega infatti che in questi ultimi anni, molti correntisti si stanno rivolgendo agli avvocati, proprio per far verificare la congruità dei tassi d’interessi dei propri mutui. «Nel caso di S.G. - spiega Compagno - la banca finanziaria che aveva rilevato il debito, aveva già provveduto a chiedere al Tribunale un decreto ingiuntivo per circa 25 mila euro. Decreto che gli era stato notificato».
Il panico. L’uomo a quel punto in preda al panico per non aver potuto pagare nei tempi indicati la somma si è quindi rivolto all’avvocato Emanuele Compagno con studio a Dolo per cercare di capire cosa poteva fare. «Si è deciso - spiega l’avvocato Compagno - di elaborare un’opposizione a decreto ingiuntivo lamentando sia dei vizi di notifica e sia un eccessivo interesse nelle rate. A seguito dell’opposizione al decreto ingiuntivo la banca di Mestre ha preferito trattare e scendere ad una composizione amichevole della controversia tanto che è stato stipulato un atto transattivo attraverso il quale la banca non solo ha accettato lo storno di tutti gli interessi, anche quelli corrispettivi, cioè oltre 9 mila euro, ma ha accettato anche un rientro in 60 rate da 300 euro ciascuna».
Altri strumenti. Sulla questione interviene anche Alfeo Babato referente locale di Federconsumatori. «In Riviera del Brenta e nel Miranese dice Babato - i casi che ci sono stati segnalati di questo tipo sono quasi un centinaio. La possibilità di tagliare gli interessi in modo netto è reale. Spesso i tessi che sono praticati sono da usura».
Un altro strumento con cui i cittadini possono far pressioni per cambiare i tassi di interesse dei mutui ipotecari, fa sapere Federconsumatori è l’istituto della surroga. «Spesso i mutui stipulati prima del 2009- 2008 - spiega Babato avevano tassi fissi e variabili altissimi rispetto a quelli attuali. Il cliente ha il diritto in base ad una legge dello Stato a spostare il mutuo in un’altra banca se il tasso è più conveniente. Le banche in cui si è contratto il mutuo spesso cominciano a rinegoziare i tassi di interesse al momento in cui il cliente pone la questione. Invitiamo le persone a informarsi ai nostri uffici a Dolo, Mestre e Mirano».
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