Integrativo non garantito i comunali vanno in piazza

I dipendenti comunali in piazza per protestare contro le mancate garanzie dell'integrativo aziendale. Cgil, Cisl e Uil hanno portato in piazza Indipendenza, davanti al palazzo municipale e, dopo l'assemblea al centro culturale, un centinaio di lavoratori e lavoratrici che si considerano discriminati rispetto ai dirigenti e posizioni organizzative. Un braccio di ferro iniziato già da quando si è insediata l'amministrazione comunale guidata da Andrea Cereser.
Mario Ragno della Uil, Franca Vanto della Cgil e Walter Bisutti della Cisl hanno condotto la protesta in piazza unendo le sigle sindacali in questa battaglia per avere certezze sull'integrativo che riguarda l'anno 2013, finora negato, tanto che l'accordo non è ancora stato sottoscritto. Il sindaco e l'assessore al personale, Valter Menazza, hanno spiegato che non si può sanare a posteriori i problemi che sono stati creati prima del loro insediamento. Non sono dello stesso avviso i sindacati che invocano garanzie per il personale dipendente rispetto ai dirigenti e le posizioni organizzative che dovranno cedere molto meno rispetto alla base.
«Chiediamo all'amministrazione di San Donà», dicono compatti, «di fare ciò che ha promesso nel programma elettorale. Ci sono lavoratori che non arrivano a 1.200 euro al mese». Il fondo di produttività, da cui attingere, è prosciugato, ma il Comune pensa a piani di razionalizzazione per risparmiare risorse da redistribuire.
«Dalla prossima settimana ci saranno incontri con il personale dei vari settori dedicati a un confronto su tutti i temi che riguardano l’amministrazione comunale», annuncia il sindaco Andrea Cereser, «auspico che gli incontri, già previsti dalla settimana scorsa, possano servire a fare chiarezza e a recuperare un rapporto con il personale che, dal mio punto di vista, non è mai venuto meno».
«Grandi sfide attendono l’amministrazione e, per affrontarle, è necessario lavorare insieme e con fiducia reciproca», conclude il sindaco, «da una parte, quindi, c’è l’impegno alla massima disponibilità, dall’altra, l’attesa di uno spirito costruttivo da parte di tutti». La questione del personale è esplosa in questi ultimi mesi come una pentola in ebollizione, dopo tanti silenzi e accordi mai diventati pubblici. Adesso, dopo anni, i dipendenti sono scesi addirittura in piazza per dare un segnale di rottura.
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