Insulti violenti sul web a Seibezzi
Continuano ad infiammare il dibattito le cinquanta fiabe anti-discriminazione che la delegata al sindaco per i Diritti civili Camilla Seibezzi ha acquistato per le biblioteche scolastiche di nidi e materne e il sindaco Orsoni ora vuole invece consegnare alle biblioteche civiche dove le educatrici potranno prenderle (come hanno chiesto l’assessora alla Pubblica istruzione Agostini e l’Udc). Ma oltre ad accendere lo scontro politico dentro la maggioranza, hanno anche messo la consigliera Seibezzi nel mirino degli insulti più violenti via Facebook e delle mobilitazioni dell’estrema destra.
«Sul sito della Lista civica e Associazione “In Comune” di Venezia è apparso un post firmato da un tale (o sedicente) Giovanni Passeri, con odiosi attacchi e aperte minacce a Camilla Seibezzi», lancia l’allarme l’assessore Gianfranco Bettin, «è chiarissimo che si tratta di una provocazione e di un tentativo di intimidazione sia a Camilla Seibezzi che a “In Comune”, nonché di una tappa sul cammino della manifestazione neofascista convocata per il 29 marzo a Venezia esattamente sui contenuti che l’infame post esprime. Nel manifestare piena solidarietà a Camilla e al suo impegno generoso e appassionato, ribadiamo che nessuno ci intimidirà e che fascisti, razzisti, xenofobi, omofobi, sessisti e quanti inquinano la vita civile, non troveranno spazio a Venezia». Centinaia gli insulti ricevute via Fb in questi mesi da Seibezzi.
Anche l’assessora alla Cultura Angela Vettese, interviene per esprimerle solidarietà: «Le battaglie sul diritto all'affetto da parte di qualsiasi cittadino, condotte da Camilla Seibezzi, sono da considerarsi un segno della continuità di tradizione di pace, tolleranza e democrazia della città di venezia. Qualsiasi minaccia alla sua persona va considerata un affronto ai valori più radicati della Serenissima».
Poi c’è la questione politica che divide la maggioranza, culminata nella sfuriata della consigliera quando - alla vigilia della conferenza stampa per la presentazione di “Leggere senza pregiudizi”, poi annullata - il sindaco Orsoni ha comunicato che le fiabe sarebbero state distribuite alle biblioteche civiche e non a quelle scolastiche, perché non inserite nel programma didattico, con le relative procedure di autorizzazione: «Il modo corretto di mettere a disposizione dei docenti strumenti didattici senza volerli imporre seguendo forme ideologiche».
«È del tutto irricevibile che il sindaco si permetta di parlare di propaganda», commenta Seibezzi, che ribadisce di essere pronta «ad andare in Corte dei Conti per chiarire perché sono fermi 9 mila euro di libri, acquistati seguendo l’iter indicato dal vice direttore generale del Comune, che ha firmato la determina. Non ho mai imposto questi libri ordinando che andassero letti, mai. Sono destinati alle biblioteche scolastiche, a disposizione delle insegnanti se e quando li vorranno leggere per affrontare il tema della diversità, sul quale hanno seguito un corso di aggiornamento. Non sono destinati alla lettura dei bambini, anche se sono favole che hanno vinto premi di letteratura. Detto questo, devono venire fuori i responsabili: l’iter, sono convinta, è stato corretto, ma se il sindaco e l’assessora Agostini dicono il contrario lo dimostrino regolamento alla mano e chi ha sbagliato paghi; altrimenti le responsabilità sono politiche e lo si dica chiaramente e il sindaco si prenda la responsabilità politica di ritirarmi lui la delega».
In serata anche il sindaco Giorgio Orsoni ha voluto esprimere «piena solidarietà alla consigliera Seibezzi per le offese intollerabili e violente che ha ricevuto sulla pagina facebook del suo gruppo. La mia – ha aggiunto Orsoni - è una piena e totale condanna a queste inqualificabili aggressioni verbali».
Roberta De Rossi
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