Insulti razzisti agli studenti napoletani in gita a Venezia, Brugnaro: «Inaccettabile»

Il sindaco Luigi Brugnaro risponde con una lettera aperta alla preside dell’istituto napoletano che aveva denunciato il caso: «Le mie più sincere scuse»

Giacomo Costa
Il sindaco Luigi Brugnaro
Il sindaco Luigi Brugnaro

«Venezia ha una storia di dialogo, integrazione e incontro, e abbiamo sempre condannato ogni atto di mancanza di rispetto nei confronti di chiunque, soprattutto di chi porta con sé la ricchezza della propria storia e della propria cultura».

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha voluto rispondere così alla preside Mariarosa Stanziano dell’istituto superiore Archimede di Ponticelli, nel Napoletano, che nelle scorse ore ha raccontato sui social un brutto episodio che avrebbe coinvolto i ragazzi della sua scuola in gita in laguna.

Frasi razziste e omofobe contro studenti napoletani al Gran Ballo di Venezia
Una delle foto pubblicate dalla preside

La scolaresca era in città il 21 dicembre, per partecipare a un ballo in costume nelle sale di Ca’ Sagredo; lungo la strada tra il bed & breakfast dove soggiornavano i venti studenti e l’hotel di Strada Nova, il corteo già in abiti storici sarebbe stato insultato da alcuni coetanei di passaggio, che li avrebbero presi in giro sia per i vestiti che per l’accento meridionale, con frasi che Stanziano ha definito «omofobe e razziste».
«Con grande rammarico ho letto dell’esperienza che avete vissuto lei e i suoi studenti durante la vostra recente visita a Venezia», ha scritto il 26 dicembre Brugnaro, in una lettera aperta pubblicata online, «Le ingiurie e gli insulti che lei e i ragazzi provenienti da Napoli avete ricevuto sono inaccettabili e non riflettono in alcun modo i valori della nostra città, che ha sempre accolto con rispetto e apertura le diverse culture e tradizioni. Mi dispiace davvero tanto. Venezia ha una storia di dialogo, integrazione e incontro, e abbiamo sempre condannato ogni atto di mancanza di rispetto nei confronti di chiunque, soprattutto di chi porta con sé la ricchezza della propria storia e della propria cultura. A nome della città e mio personale, desidero porgere pubblicamente a lei e a tutti i ragazzi le mie più sincere scuse per quanto accaduto. La invito a tornare a Venezia assieme ai suoi studenti, nostri ospiti, per conoscerci personalmente e per farvi scoprire anche ambiti meno conosciuti del nostro territorio».

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